Avevo amato moltissimo il libro di Viola Ardone, Il treno dei bambini, uscito qualche anno fa: quindi mi sono precipitata su Netflix non appena è stato messo in onda il film che ne è stato tratto.
Quando si ama un libro è difficile che una sua realizzazione per cinema o tv non riesca deludente: in questo caso, però, il film è risultato all’altezza del romanzo, e la storia, incredibile e vera, risulta estremamente commovente.
Siamo nell’immediato dopoguerra (il film è ambientato nel 1946) quando un gruppo di giovani donne della UDI, la Unione Donne Italiane, decide di invitare qualche bambino di famiglie poverissime del Sud a passare qualche mese, in genere un intero anno scolastico, al Nord, ospiti di famiglie dove non regna l’abbondanza ma tortellini fatti in casa e mortadella ci sono per tutti.








