usciremo dal guscio?

Un mese fa ci scoprivamo in lockdown: rinchiusi, reclusi, limitati nei movimenti, mente il mondo intorno a noi si restringeva progressivamente. Io, ormai lo sapete, ero al lago per il week end: ma forse per una premonizione, forse qualche notizia soffiata nell’aria e nemmeno creduta, ho portato il computer e tutti i fili per caricare telefono, ipad e orologio. Se almeno avessi anche pensato di portare degli abiti… Siamo arrivati in una coda di freddissimo inverno, siamo ora in una luminosa, caldissima primavera. I gemelli hanno solo abiti pesanti ma, ironico, il loro papà potrebbe andare a prenderli nella loro casa, a dieci minuti da qui, ma al ritorno potrebbe essere fermato e multato perché questuo a cui fa ritorno non è la sua residenza né il suo domicilio dichiarato. Trovo in qualche modo giusto,perché sommando eccezione a eccezione nessuno rimarrebbe a casa, ma certamente è complicato. Ci siamo sempre lamentati, negli anni, di non riuscire a vedere le fioriture del giardino: azalee, camelie, rose… ora stiamo vedendo la natura fiorire, petalo per petalo, in questo straordinario low motion della nostra vita. Una vita rallentata, scandita dal cibo, dalla pulizia della casa, da questi appuntamenti con voi che mi leggete: il mio salvavita! La prima reazione, un mese fa, era stata di gioia: riusciamo a stare insieme, stiamo bene. Poi, ho avuto la nevrotica preoccupazione di non poter procurare il cibo: superata dal fatto che qui intorno gli agriturismi e i produttori hanno necessità di smerciare i loro prodotti freschi, quindi consegnano a casa latte, formaggi, carne, salumi. Abbiamo costruito una routine – i ragazzi e mio marito lavorano in smart, noi curiamo i gemelli – io cucino, giò pulisce (io sono veramente una pessima casalinga). Ora, dopo un mese, si comincia a parlare di fase due: che non riguarderà noi per primi, ma sarà comunque un segno di ritorno alla normalitàà. Non so quando potrò tornare alla mia casa, certamente ci vorrà parecchio prima che torni alla mia Milano, quella viva, intelligente, brillante, smart davvero lei, di incontri e stimoli. Chiusi in questo nido stiamo sviluppando una specie di sindrome di Stoccolma: ma la nostalgia del prima è fortissima, anche se è un lusso che, davvero, non potremo permetterci. A domani!