una squisita ricetta piemontese: i rabaton di nonna Rossana

Lei, Rossana, la ho incontrata a Golosaria, in questa bellissima edizione post covid in cui davvero si respirava la gioia di tornare a vedersi, gustare, condividere. La ricetta la ho assaggiata nel Monferrato, dove è un classico, gustoso ed economico, ma che diventa anche raffinato se presentato come fa lei.

Rossana è la cuoca di un ristorante delizioso, l’Agriturismo Cascinotta a Oviglio, nel Monferrato. La ricetta è quella dei rabaton, un piatto della tradizione, di quelli delle nostre nonne, ma che io ho adorato. In più, qui viene cucinato con le erbette fresche dell’orto che, come dice Rossana, ha la fortuna di avere tutto l’anno le verdure fresche.

Ed ecco la ricetta dei rabaton come la racconta lei, da donna (e nonna) pratica:

INGREDIENTI

700 grammi di erbette fresche

500 grammi di ricotta vaccina

200 grammi di parmigiano grattugiato

pane grattugiato quanto basta

sale quanto basca, noce moscata una grattata, farina quanto serve

ESECUZIONE:

Lavo le erbette con cura, le faccio bollire, le scolo, le lascio raffreddare e le strizzo bene.

Le trito e aggiungo la ricotta, il grana, il sale e la noce moscata.

Aggiungo l’uovo e impasto bene fino a raggiungere la consistenza giusta: non deve essere troppo appiccicoso, quindi va aggiunto pan grattato fino a che non si attacchi più alle mani.

Formo delle palline di circa 24 grammi ciascuna, che poi faccio rotolare (ecco da dove viene il nome, da rabattare, rotolare in piemontese) in una teglia dove ho messo della farina in modo da formare dei gnocchetti di forma sferica.

Metto i miei rabaton a cuocere in una pentola dove bolle acqua salata: ma attenzione, vanno messi poco alla volta e tolti quando vengono a galla perché sono cotti.

A questo punto vanno posizionati in una teglia imburrata, in un solo strato, comparsi di qualche fiocchetto di burro e infornati a forno caldo, 180°, fino a che diventano dorati.

Vi assicuro che sono una bontà! Ps: le belle foto sono di Beppe Perrone