Una ragazza (davvero poco) affidabile

Ho incontrato Silena Santoni a Firenze, in occasione della presentazione della raccolta di racconti “Amiche nemiche”. Una bellissima (e rovente) giornata in cui, davanti alla cupola del Duomo, ci siamo conosciute. Silena, infatti (il nome curioso mi ha spiegato è un maggiorativo di Elena: una specie di super Elena, per intenderci) è una delle ultime autrici entrate a far parte della nostra cordata di amiche (mai nemiche) che da ben diciassette anni si impegnano nel trasformare le parole in azioni e finanziare progetti a favore di donne e bambine in Italia e nel mondo. Ma quello di cui vi voglio parlare è del suo bellissimo libro, sempre pubblicato da Giunti, “Una ragazza affidabile”. E non c’è amicizia o conoscenza che tenga, se un libro non mi convince davvero non riesco a parlarne, figurarsi parlarne bene! In questo caso, invece, è stata davvero una bellissima sorpresa: non la conoscevo come autrice, a parte il racconto che aveva regalato alla raccolta, ma quando ho iniziato a leggere questo suo romanzo non sono riuscita a metterlo giù. Per fortuna ero in treno, di ritorno a Milano, e me lo sono bevuto tutto d’un fiato. Un po’ perché è la storia di due sorelle, diverse come non potrebbero essere di più: e so per esperienza quanto essere fratelli non garantisca nessun tipo di analogia di carattere. Un po’ perché, all’interno di un affresco che accende molte memorie per la generazione attorno alla mia, si dipana un giallo che, alla fine, riesce davvero a sorprendere. Agnese la borghese benestante, stretta nelle sue giacche di camoscio dai colori neutri e nelle sue abitudini rassicuranti, si trova costretta a tornare a Firenze per incontrare dopo tanti anni la sorella Micaela, hippy fuori tempo ed età massimi, pochi soldi tanto alcol: insomma, la sregolatezza fatta non più tanto giovane donna. Trascinata suo malgrado in una tre giorni fuori casa, e per certi versi fuori di testa, Agnese di trova ad affrontare un duro percorso nel passato comune, in cui, come spesso accade, ogni esperienza viene vissuta in maniera completamente diversa. Fino a una sorpresa finale davvero sconvolgente, inattesa ma perfettamente coerente con la psicologia delle due protagoniste.