una bella storia di entusiasmo, speranza e buon cibo

Quella che vi voglio raccontare oggi è una storia bella, piena di ottimismo, entusiasmo, speranza. E a chilometro zero. Prima di tutto perché l’agriturismo di cui parlo è talmente vicino a casa mia che ci si può arrivare a piedi, poi per i motivi che capirete leggendo. Vicino alla mia casa al lago due ragazzi gestivano un agriturismo ben avviato: menu fisso, tante cose buone, tante portate, una cena che durava fino alle undici. Una sessantina di posti, sempre pieni, ma questo, ovviamente, prima del covid! Li ho incontrati con qualche preoccupazione: come avrebbero fatto a reggere con le nuove regole di distanziamento sociale? Ed ecco la risposta, tranquilla e piena di speranza: la parola d’ordine è cambiamento. Se tutto cambia intorno a noi, l’unica cosa possibile da fare è cambiare. Incontrovertibile. Così Luigi, cuoco sopraffino, mette a frutto la sua sperimentazione di pizze e focacce che faceva per passione da anni; cerca (e trova) ingredienti a km zero per aiutare e appoggiatre anche le altre attività della zona; la mozzarella di un piccolo produttore del lago, il prosciutto della val Vigezzo, i grani arsi, le verdure, rigorosamente di stagione e biologiche. E decide di proporre un menu tutto nuovo, con pizze e focacce e qualche piatto unico, sempre della tradizione, in modo da poter sfruttare quei venti posti rimasti in due turni e poter offrire anche ai clienti la possibilità di ritirare le loro squisite specialità per mangiarsele a casa.  Mi aspettavo di trovarli tristi, preoccupati, demoralizzati: in fin dei conti, da imprenditori, avevano lavorato duro per costruirsi una clientela, una credibilità. Ho visto due ragazzi dinamici, entusiasti, felici di poter cambiare, di poter sperimentare, di offrire cose nuove: anche una bella lezione su come reagire quando sembra che tutto complotti contro di te. A volte, se davanti a noi c’è un muro, l’unica possibilità è quella di cambiare strada. E “la Ludo” e il Luigi del Cucchiaio di legno di Orta hanno saputo trovare una via nuova.

PS: di seguito le foto dei loro piatti: ma della focaccia non ne abbiamo perché è finita prima che riuscissimo a fotografarla!