Un libro duro ma bellissimo:la scimmia sulla culla

È un libro davvero duro, questo “La scimmia sulla culla” di Angela Iantosca, edito da Paoline: duro ma necessario, perché parla di una realtà che si tende a ignorare o, peggio, a rimuovere.

La realtà dei bambini, dei neonati, in crisi di astinenza non appena vengono al mondo a causa della tossicodipendenza delle madri.
Angela Iantosca, che conosce molto bene il contesto delle dipendenze, costruisce un libro super interessante e coraggioso: fra testimonianze e storie, appunti e interventi degli esperti. Ma, soprattutto, lei ha visto questi bambini, ha conosciuto quelle madri, madri per biologia che lo sono diventate per caso, che magari non lo volevano diventare proprio, che a volte si trovano cresciute di colpo, a volte hanno percorsi accidentati, cadono e si rialzano, a volte cedono sotto una pressione che non riescono a sopportare.

Da Angela ho imparato che non tutto è come sembra: che oltre a quello che vediamo c’è molto altro, tanta sofferenza a cui a volte passiamo accanto senza farci caso. Che raccontare le storie è importante, anche quando non hanno il lieto fine a cui ci ha abituato la tv (mentre da quello reale, in questo periodo già poco lieto scappiamo troppo spesso…). A lei ho chiesto spiegazioni quando la fiction di Netflix su San Patrignano mi aveva lasciata piena di dubbi: e lei mi ha spiegato come la droga sia ancora pericolosa malgrado se ne parli poco e male.

Da lei ho imparato che l’ottimismo, la positività sono importanti: così come fare rete, dare credito, prestare ascolto, attenzione. Che a volte ci si sfiora, ci si conosce poco, ma non appena di inizia a parlare si scopre di avere un sacco di cose in comune, anche con età ed esperienze diverse. E che c’è sempre un sacco da imparare. Da ultimo, ma non ultimo, complimenti davvero alle Paoline, la casa editrice che con grande coraggio ha pubblicato questo libro: “La scimmia sulla culla” di Angela Iantosca.