un grandissimo Gifuni nei panni di Moro: Esterno notte su Raiuno

 

E’ davvero straordinaria la prestazione di Fabrizio Gifuni nei panni di Moro in Esterno Notte (questa sera su Raiuno le ultime due puntate). Casting e truccatori di the crown dovrebbero decisamente imparare, ma di questo parleremo più avanti.Ammetto che mi ha choccato l’inizio della serie, già andata nelle sale a maggio in due parti, purtroppo un po’ in sordina. Moro non è morto dopo il rapimento da parte delle Brigate Rosse, ma giace in ospedale: una licenza poetica da artista che apre una rivisitazione della nostra storia recente, di quei 55 giorni in cui il presidente della DC è stato nelle mani dei brigatisti.

La serie, in realtà una miniserie di 6 sole puntate, proposte in tre sere, ma che si può rivedere su Raiplay (e lo consiglio vivamente se la avete persa) si apre al fuori, cioè a quello che succede nella Roma e nell’Italia tormentate da lotte di classe, violenza e attentati, ma anche con grande attenzione al dentro: a quanto succede nella DC, ai giochi di potere, alle relazioni, agli equilibri; e al dentro della casa di Moro, le tensioni con la moglie, le attenzioni per i figli, l’affetto per il nipotino, una quotidianità quasi serena.

Poi, il rapimento: la notizia – chi di noi diversamente giovani non si ricorda dove la ha sentita? – l’allarme, il terrore, gli interventi per salvare la vita di Moro e la prudenza. La cronaca, ma anche, attraverso tanti primi piani dei protagonisti, la invenzione: di una Nora Moro, la moglie, una grande Margherita Buy, lontana dal cliché di devota e silenziosa compagna, dei figli con qualche irrequietezza, dei politici, Cossiga in testa, con le loro fissazioni e piccole manie. Umani, molto umani, dentro una storia, alla fine, comunque la si guardi, disumana.