Un anno vissuto pericolosamente

Chi l’avrebbe mai detto, dodici mesi fa, che saremmo incappati in una pandemia mondiale, una specie di guerra batteriologica (vabbè è un virus ma non andiamo troppo per il sottile) che ci avrebbe chiusi nelle nostre case, chiusi a ogni contatto umano – o quasi – spaventati e depressi? Un anno esatto fa ho cominciato questa avventura del mio sito, di Facebook e instagram, pensando, dopo aver scritto il libro Menopausa più vita, di creare un appuntamento di avventure, viaggi, incontri, mostre, cinema, insomma, di disegnare il nuovo sentiero delle nonne un po’ rock.  La vita, che sa davvero stupire, ha cambiato tutto in poche settimane, in realtà in poche ore, dal 7 marzo di quest’anno. Ma malgrado tutto devo dire grazie al destino, perché questo appuntamento quotidiano con un dialogo con voi che mi leggete è diventato un importante strumento di sopravvivenza in mesi davvero bui. Mi ha obbligato a una disciplina di scrittura e pensiero, ad essere presente, per rispetto a chi mi legge e mi segue, e mi ha dato anche enormi soddisfazioni vedendo quante persone, spesso la mattina all’alba, venivano qui a cercare un po’ di compagnia, qualche volta una occasione di buonumore o di riflessione, spesso un momento di serenità. Da marzo in poi sono state più di 800 le pagine lette al giorno; e spero in questo modo di essere stata utile a qualcuno. Adesso affrontiamo uno dei natali più strani della nostra vita – almeno per chi, come la mia generazione, non ha vissuto una vera guerra nella propria nazione: ed è una occasione straordinaria per riflettere sui veri valori. Non sto parlando strettamente di religione: ma mi rendo conto che non ci mancano tanto gli acquisti quanto gli abbracci; non tanto un aperitivo quanto un sorriso; quando persino dare la mano, il gesto più semplice che comunica, da quando siamo uomini, “io non sono una minaccia per te, sono disarmato” è da evitare perché ciascuno di noi, anche non volendo, è una potenziale minaccia per gli altri. Finirà, e festeggeremo. Non credo che saremo tutti più buoni, anzi, il contrario, ma forse saremo un po’ più saggi. Almeno per un po’… che ne dite?