Tutti pazzi per Mad man

Tante amiche, di Facebook e fuori, chiedono consigli per serie tv da vedere. Per chi non lo avesse ancora incrociato – che fortuna! – consiglio Mad Man. Sette favolose stagioni che ci fanno tornare di un botto agli inizi degli anni sessanta e alla vita personale e professionale di un pubblicitario, Donald Draper. Con la mogliettina frigidamente perfetta, una ostentata sicurezza a mascherare profonde insicurezze, attraversa un decennio, dal 1960 al 1970, che ha profondamente cambiato la nostra vita, i nostri consumi e la comunicazione pubblicitaria. Interessanti, ma sottili, i cliché dei personaggi, soprattutto quelli femminili: il protagonista è l’incarnazione del sogno americano, da poverissimo a uomo di successo; Joan è la donna che durante la guerra ha sostituito gli uomini e non vuole tornare al suo posto in casa; Betty, la moglie, è la tipica casalinga anni cinquanta incapace di immaginare una vita diversa. La tori a della pubblicità è ricostruita con grande accuratezza (lo dice la mia amica Annamaria Testa, e c’è da fidarsi di chi ha inventato Liscia gasata o ferrarelle), i costumi consentono un flash back della nostra infanzia, i dialoghi sono brillanti. Attenzione, però: causa dipendenza. Se iniziate a vedere, non riuscite a smettere. Io vi ho avvisato…