Di sicuro vi sarà successo, almeno una volta nella vita: di essere bloccati, di sentirvi inermi di fronte a una scelta da fare, schiacciati davanti a una decisione importante da prendere. Chiedere aiuto in un periodo difficile è giusto, anche solo per capire perché proprio in quel momento ci siamo impantanati, quale è l’ostacolo che ci ferma davvero; a volte non è facile ammettere le proprie debolezze e fragilità, affrontare i problemi alla radice. Ma è possibile trovare in qualche modo aiuto grazie alla televisione? E’ quello che propone Lascia il freno a mano delle tue emozioni, della psicologa Alessia Romanazzi, Cairo Editore, che illustra come alcune serie televisive possano aiutarci a capire l’origine di alcuni nostri blocchi psicologici.

Crisi di gioventù…
“Tutti prima o poi, spiega la Romanazzi, ci troviamo di fronte a un blocco. La vita ci propone crisi continue e frequenti. E’ normale essere in crisi un certo periodo: la cosa importante è elaborarle, superarle. A volte, però, capita di sentirsi come tirate da due parti: una che spinge a uscire dalla crisi e una che spinge all’indietro sulla base della nostra storia passata.

Un esempio di questa situazione è quello che accade ai protagonisti della popolarissima serie La casa di carta: i personaggi da un lato vogliono uscire dalla zecca di stato dove hanno compiuto un clamoroso furto, dall’altro però ciascuno ha un motivo molto personale per restare, per non affrontare la realtà che li aspetta fuori”. Una categoria davvero molto in crisi in questi anni è quella dei giovani adulti: che la psicologa circoscrive in maniera decisamente molto ampia: “Dai 20 ai 35 anni, quel periodo di vita in cui si definisce la propria vita adulta: si finisce di studiare, si definiscono il lavoro, le relazioni. Ed è il periodo in cui si va in crisi perché i punti di riferimenti dell’infanzia crollano e il punto di riferimento siamo noi. Non è un caso che la serie Una mamma per amica abbia avuto un successo ancora più grande del solito durante la pandemia: ci si sentiva sperduti, senza certezze e quel telefilm, in cui c’è sempre qualcuno su cui contare, in cui alla fine tutto si conclude bene, era estremamente rassicurante”. Già, perché adulti si diventa sempre più tardi, certamente per motivi esterni, il lavoro, l’acquisto di una casa, la indipendenza economica: “Ma anche perché c’è un sistema famigliare che tende a tenere i ragazzi all’interno per eccesso di cura, perché in questo modo i genitori si illudono di rimanere giovani; infine, perché quando un figlio lascia casa lascia il “nido vuoto” si rimane vuoti anche rispetto al proprio ruolo”.
…e di maturità
Un periodo di crisi per le donne è spesso quello della menopausa e post menopausa. “Abbiamo l’idea che andando avanti con la vita ci si debba ingrigire, e si immagina di non poter più progettare niente.
La serie Gracie and Frankie invece suggerisce che a ogni età si possono creare progetti sempre nuovi, basta essere creative e curiose anche a partire da una crisi: e questo è super rassicurante anche per i ragazzi che frenano e si bloccano, davanti a un esame, all’università o anche solo quello della patente, perché immaginano che diventare adulti sia una cosa brutta, che invecchiando ci si ingrigisce, che non ci sia più spazio per la leggerezza, la curiosità. Ieri una paziente mi diceva “volevo ricordarmi come fosse essere giovane”: e aveva solo 40 anni! Mentre c’è sempre spazio per il piacere, non solo quello sessuale, nella vita quotidiana, e lo possiamo trovare ovunque, a qualunque età”.







