TOSCA E LE ALTRE

CASTE DIVE, CRUDELI DESTINI

Vissi d’arte, vissi d’amore… canta disperata Tosca, bella e gelosissima amante del pittore Mario Cavaradossi, protagonista della opera di Giacomo Puccini che ha aperto, con grandissimo successo la nuova stagione del Teatro alla Scala di Milano. Canta al passato, perché già sa che non avrà un futuro. Una donna innamorata e coraggiosa che accetta di subire lo stupro da parte del capo della polizia, il perfido barone Scarpia, per salvare la vita al suo amore, imprigionato per aver nascosto un fuggitivo. Evita la violenza all’ultimo, uccidendo il sadico poliziotto. Ma sarà ingannata, la finta esecuzione che Scarpia le aveva garantito non sarà per nulla finta, Mario morirà e lei deciderà di seguire la sua stessa fine, buttandosi da castel Sant’Angelo. Oggi c’è molto più sesso nell’opera che nel rock” ha dichiarato provocatoriamente David Livermoore, il regista di questa edizione dell’opera, che già lo scorso anno aveva firmato un Attila di Verdi attualizzato. «Tosca è nata nel 1900. E i primi film si videro allora. Puccini non ha mai scritto musica per film, ma ha scritto uno spettacolo perfetto». Ma Tosca non è sola nel suo destino crudele. Malgrado la Violetta Valery della Traviata canti “Sempre libera degg’io folleggiar di gioia in gioia”, le eroine del melodramma sono libere solo di scegliere il modo con cui morire – infilzandosi con una spada come la Butterfly, consumandosi nella tisi come Violetta della Traviata o la Mimì della Boheme, chiudendosi in una tomba per condividere la sorte dell’amato come Aida. Per contrasto, l’opera buffa firmata da geni come Rossini e Mozart è ricca di eroine coraggiose e risolute. E una carrellata di personaggi si può ritrovare in Caste dive, la trasmissione di Rai Radio Classica che ho scritto con Neliana Tersigni in onda domenica 15 alle 20 e 30. Forma raffinata e popolare di cultura – nel parmense, fino a due generazioni fa, era facile trovare bimbi o bimbe chiamate Tosca o o Radames, Otello o Desdemona – l’opera sembra aver ritrovato il pubblico appassionato e numeroso che la seguiva in passato. Ma la lirica ha saputo di recente anche conquistarsi un posto a fianco del rock in dischi e film.

CLASSICA&POP

A night at the opera viene considerato il migliore album dei Queen e nel pluripremiato film Bohemian Rhapsody Freddie Mercury ammette il suo debito nei confronti della lirica. *Ron Howard, il Richie della serie culto Happy Days, ha appena firmato un film documentario nientedimeno che su Luciano Pavarotti. *Il grande tenore, voce e figura leggendaria, con i suoi dieci anni di concerti Pavarotti& friends per la prima volta ha incrociato le note e le voci della lirica con quelle della musica leggera. Aprendo di fatto la via a un fenomeno di vendite e presenze come i tre tenorini del Volo. *E gli eventi per la prima della scala sono stati aperti dal concerto Art and love di di Patti Smith, grande fan dell’opera pucciniana e della sua aria “Vissi d’arte, vissi d’amore”. *Proprio dalla Tosca aveva tratto un musical nel 2003 Lucio Dalla.

SPOT A TUTTA MUSICA

“Potenza della lirica, dove ogni dramma è un falso”, cantava Dalla in Caruso: ma la potenza della musica operistica è talmente grande, quelle note sono ormai cultura, così profondamente incise nella nostra mente che molto spesso brani delle opere più famose, da Rossini a Monteverdi, vengono usati come colonna sonora di spot importanti. Perché commuovono, toccano nel profondo, riportando alla mente personaggi i cui nomi, se non le loro storie, tutti conosciamo. Perché parlano dei due grandi misteri della vita: l’amore e la morte. Che solo la musica riescono ad alleggerire.

LE PROTAGONISTE DA VICINO

Traviata

*La traviata di Verdi riprende la trama di La signora delle camelie di Dumas, ispirato alla storia di una amante dello scrittore. Una donna perduta che ha un unico modo per essere accettata nel mondo del uomo che ama: lasciarlo.

*L’“Amami Alfredo” di Violetta Valery scandisce il finale (lieto, siamo al cinema!) della più famosa prostituta del grande schermo: Pretty woman.

AIDA

*Principessa etiope ma ridotta in schiavitù in Egitto, Aida si innamora, ricambiata, dell’eroico guerriero Radamès: lui, però, è promesso alla figlia del faraone, Amneris. Per amore lui tradisce il suo Paese e per amore lei accetterà di essere sepolta viva con lui.

*Verdi accettò di comporre quest’opera per la inaugurazione del teatro del Cairo su soggetto di un famoso archeologo, Auguste Mariette.

LA BOHEME

*Mi chiamano Mimì…Che gelida manina… E’ tutta da cantare questa opera che Puccini ambienta nella Parigi dei giovani artisti spiantati.

*La morte per tisi della giovane ricamatrice è il simbolo della morte della spensieratezza della gioventù, dei sogni e della poesia.

MADAMA BUTTERFLY

*Ingannata dall’ufficiale della marina che l’ha sposata e abbandonata per tornare in America, Cho-Cho-san cresce da sola il loro bambino aspettando sempre di vedere il fumo della nave che le riporti l’amato. Quando lui si ripresenta, ma con la nuova moglie americana, si suicida trafiggendosi con una spada.

*Nell’opera Puccini inserisce l’inno della marina americana, poi diventato inno degli Stati Uniti.

TURANDOT

*Turandot, crudele figlia dell’imperatore, fa uccidere tutti i suoi pretendenti che non sanno risolvere i tre indovinelli che lei propone. Quando Calaf, principe tartaro in incognito, ci riesce, le propone di liberarla dall’impegno se sarà in grado di scoprire il suo nome. E in nome dell’amore la gelida principessa si scioglierà.

*Nessun dorma è una delle più famose romanze d’opera, citata in decine di film, da Hannibal (2001) a To Rome with Love di Woody Allen (2012).

TOSCA

*La Tosca riprende la trama dell’omonimo dramma interpretato a Parigi da Sarah Bernhard. La prima dell’opera, però, fu accolta senza entusiasmo.