Anna e la sua amichetta Sara hanno inventato un nuovo gioco: nella loro camera, sulla cui porta c’è un cartello con scritto “vietato l’ingresso a chi non indossa la mascherina” impediscono l’accesso a chiunque si presenti a viso nudo. Una replica di quanto accade nel mondo fuori: un modo di copiare i grandi, purtroppo costretti, dalle maestre in giù, a mascherarsi per evitare o ridurre i contagi. Ed è ovvio che il quotidiano entri di prepotenza nel gioco dei bambini: ma come segnerà la loro psiche? E mi chiedo come segnerà la nostra questo periodo di intensa, protratta e pare infinita ansia, quotidianamente nutrita da dati di contagi tutto intorno a noi. E voi, come vi sentite? Per quanto mi riguarda c’è come una sottile, subdola stanchezza che sembra non svanire nemmeno con giornate di riposo e notti di sonno. C’è la sensazione di essere amputati – e mi perdoni Bebe Vio che lo è davvero, ma ì la unica immagine che rende da un punto di vista psicologico i miei sentimenti: non poter abbracciare, non poter stringere le mani, non poter nemmeno sorridere, la più semplice e immediata delle relazioni fra umani, mi fa sentire così limitata nella mia vita quotidiana da avere la sensazione che mi manchi qualcosa di importante. E voi?
Ti conosco mascherina…
a cura di ELENA MORA