Questo film, The farewell, lo avevo perso al cinema e sono stata molto felice di ritrovarlo su Sky per, finalmente, vederlo (Giò molto meno, infatti ha lasciato dopo pochi minuti). La storia è apparentemente molto triste: una grande famiglia cinese, sparsa in tutto il mondo, quando scopre che la nonna è nella fase finale di un tumore maligno, decide di mettere in scena il finto matrimonio di un nipote per potersi ritrovare tutti e dare l’ultimo addio alla matriarca. Questa matriarca, Nai Nai, ovvero nonna in cinese, è una simpatica e generosa despota: si carica della organizzazione delle nozze nei minimi dettagli, ostenta ottima salute e presiede a interminabili pranzi di famiglia nelle giornate che precedono le nozze. La reazione all’incontro è sfaccettata e diversa a seconda del carattere dei suoi figli e nipoti; in particolare la nipote prediletta, Billi, che vive in America ma ha ricordi bellissimi della infanzia con i nonni, fa molta fatica a nascondere il suo dolore e si tormenta all’idea che sia molto, molto sbagliato mentire così alla nonna che, secondo lei, dovrebbe essere messa al corrente della diagnosi. La storia è quella, vera, della regista Lulu Wang: con una serie di risvolti tragicomici. Quando cercava finanziatori per il film – che è stato un grande successo al box office, non riusciva a trovarne perché per i cinesi era un film troppo americano, per gli americani troppo cinese. Quando è riuscita, ha iniziato a girare contando sul fatto che, data la diagnosi così infausta, la nonna non sarebbe più stata fra gli spettatori – perché a quel punto la gigantesca bugia messa in scena dalla famiglia sarebbe stata sgamata. Contro ogni prognosi, la nonnina è riuscita a sopravvivere ben oltre l’uscita del film; e da una amica che lo aveva visto ha scoperto, infine, la verità. Essendo una nonna io, e avendo dei meravigliosi ricorsi dei miei nonni, ho molto amato questo film: e mi sento di consigliarlo tantissimo, perché le dinamiche famigliari, di fronte alla malattia, alla diagnosi, alla menzogna, sono rappresentate in maniera straordinaria; e non c’è cultura che tenga, i rapporti nonni nipoti sono molto molto simili in tutto il mondo!
PS: E mi ha fatto tornare in mente il titolo bellissimo di un libro che recitava “Alla fine andrà tutto bene e se non va tutto bene non è la fine”. Che ne dite?