TERZA SETTIMANA…COME VA L’UMORE?

Ce la faremo. Passerà. Già, ma l’umore come va? Certo, siamo solo chiusi in casa, confinati fra camera da letto e divano davanti alla tv, ma comunque ci si sente un po’ in trincea, con i dati inquietanti che ci vengono forniti quotidianamente, e si ostinano a non scendere. Con i servizi terribili su ospedali e medici e infermieri che lottano al limite delle loro forze e cadono, purtroppo, perché sono in prima linea contro il virus. Le metafore guerresche si sprecano, sappiamo che vinceremo, ma non sappiamo quando. Intorno a noi, in Francia, in Spagna, in Germania è triste e assurdo vedere che nessuno ha imparato dalla nostra esperienza: malgrado per noi la minaccia venisse dalla lontana Cina, e quindi potesse in qualche modo essere sottovalutata, mentre per i Paesi ai confini con il nostro era un terribile, vicinissimo avvertimento per il futuro molto prossimo. La storia non è magistra di niente che ci riguardi, scriveva Montale, il mio poeta preferito. E aveva ragione. Già, ma l’umore? Non so il vostro ma il mio è molto, molto ballerino. Un giorno felice per piccole cose, un giorno con un pianto irrefrenabile senza un vero, immediato motivo. Ho le persone che amo qui con me, ma le mie amiche, parte importante della mia vita, sono tutte lontane. Le chiacchiere salvifiche, le risate, i film e le mostre, le passeggiate e gli acquisti, tutto quello che ci sembrava dovuto, non c’è più. Non bisogna guardare a ciò che abbiamo perso, ma a ciò che abbiamo qui e ora: d’accordo, ora smetto di piagnucolare, vi mando un abbraccio e vado a cucinare. Perché io odio pulire, quindi la casa è impresentabile, ma in compenso mi rilassa cucinare, quindi il frigo è pieno di manicaretti cotti a puntino… Un abbraccio!