Succession, una serie di… successo

Ha vinto ben quattro Golden Globe, i premi assegnati dalla stampa straniera che, di solito, sono una premessa per l’Oscar e diventa così il telefilm di maggior successo degli ultimi anni: Succession ovvero successione.

Prodotta dalla HBO, tramessa da Sky, ha al suo centro una famiglia di giganti di tv e giornali, ricchissimi e totalmente disfunzionali. Per chi negli ultimi anni fosse stato su un pianeta senza i programmi a pagamento, questa serie è una specie di Dallas& Dynasty del nuovo millennio: anche qui un patriarca, anche qui figli ambiziosi, anche qui denaro a fiumi; ma a creare la ricchezza non è più il concreto petrolio bensì il nuovo oro nero, i volatili e volubili mezzi di comunicazione di massa. Ricalcato sul famosissimo magnate delle televisioni Murdoch, al punto da aver meritato una smentita ufficiale – ma poi vi dirò alcuni aspetti divertenti di questo –  il protagonista è Logan Roy, interpretato da uno strepitoso Brian Cox; origini scozzesi, venuto dal nulla, ha creato un impero dei media che comprende giornali e canali tv all news che fa gola a tutti, compresi i suoi figli.

Ma, mentre tra i fratelli, da Caino e Abele a quelli di Dallas passando per i Karamazov almeno uno è buono, i quattro figli di Logan sono tutti, in maniera diversa, inetti, scriteriati e inaffidabili. Vogliono il denaro e il potere: tutto il denaro e tutto il potere, anche quello del padre. E se lui rischia tutto per salvarlo, nel corso delle puntate, loro tentano il tutto per tutto per farlo fuori, economicamente, per togliergli quel potere che li abbaglia. Nessuno di loro ha le capacità di prendere il suo posto, Logan ne è ben convinto e profondamente deluso. La serie era iniziata con un suo compleanno a cui erano presenti tutti i parenti, schierati a omaggiarlo e pronti come falchi ad avventarsi su di lui al minimo segno di debolezza: l’inizio della ultima serie è sempre a un suo compleanno in cui, però, nemmeno uno dei suoi figli si è degnato di comparire. La lotta è all’ultimo sangue fino, almeno sino alle puntate in onda, all’ultimo e definitivo colpo di teatro.

ATTENZIONE, SPOILER: SE NON VOLETE SAPERE COME CONTINUA LA STORIA NON LEGGETE!

La uscita di scena del patriarca è presentata in una puntata da Oscar della tv: senza che mai si veda il cadavere, che giace in un angolo dell’aereo privato, mentre seguiamo le reazioni che la notizia scatena dei figli, impegnati nella surreale cerimonia di nozze del maggiore che spera così di salire oltre l’1 % nella sua sconsiderata corsa alla presidenza degli stati uniti. Grandi interpretazioni, grande scrittura dei dialoghi, assolutamente ipnotico.

FINE SPOILER E CURIOSITA’

Infine, che vi dicevo riguardo alla realtà che imita la fantasia?

Jerry Hall, quarta moglie di Murdoch mollata da lui con una mail, ha trovato nell’accordo di divorzio la precisa clausola di non fornire idee proprio alla serie tv, mentre Elizabeth Murdoch, la figlia del magnate, è una fan del telefilm e sostiene orgogliosa che il personaggio della unica sorella Roy, Shiv, nella fiction sia ricalcato su di lei.  Che dire? Se lo state vedendo spero condividiate il mio giudizio, se no vi consiglio vivamente di seguirlo su Sky o Now.