Su diva e donna un articolo per capire Putin e Zelensky ( e il nostro futuro)

Siamo spaventati. Almeno, io lo sono. E confusa. Non riesco a capire le mosse di Putin, quali altri siano i buoni e i cattivi della storia, di questo momento della Storia. Ma oggi, su Diva e donna in edicola, ho fatto una piccola, interessante cosa: ho analizzato il linguaggio non verbale del presidente russo e del suo nemico e oppositore, il presidente ucraino Zelensky.

Perché una delle poche cose che ho capito è che questa guerra non si sta combattendo soltanto (anche se, purtroppo, sì) con bombe e carri armati, ma anche, moltissimo, attraverso la comunicazione.

Putin ha dichiarato in diretta tv la apertura del conflitto, Zelensky sempre in tv la sua intenzione di restare e combattere. Uno, l’aggressore, mostrandosi determinato e potente, ma inviando messaggi che stavano a indicare in qualche modo che era lui la vera vittima, lui quello che doveva difendersi.
Zelensky, dal canto suo, deve dimostrare e comunicare di essere lì, accanto al suo popolo, pronto a difendersi ad ogni costo e con ogni mezzo, compreso la propaganda. Ed essendo un attore (la sua storia la trovate qui) ci riesce bene: ma ha anche dimostrato grande fegato e coraggio nel rimanere rifiutando la proposta americana di mettere in salvo lui e la sua famiglia.

Quando si parla a milioni di persone, come in questo caso, nel caso di questi due leader, anche solo il modo di appoggiare le mani o di alzare un sopracciglio ha un grande significato perchè “passa” attraverso la immagine, molto più delle parole che, di necessità, vengono filtrate da traduttori simultanei dalla voce meccanica che toglie anche le inflessioni e il tono in lingue così ostiche come il russo.

Già, perché io ho scoperto qualche anno fa che il linguaggio non verbale – atteggiamenti, microespressioni – rappresenta il 70% della comunicazione fra due umani. E l’ho scoperto in maniera piuttosto buffa. Una amica, infatti, mi stava raccontando del corso di comunicazione non verbale che stava frequentando. Io ero davvero molto scettica sul tema, ma in nessun modo (o almeno ero convinta) volevo mostrarglielo, per gentilezza, garbo, interesse. Lei, improvvisamente, mi ha detto: “ma tu non ci credi, vero?”. Alla mia risposta allibita “Perché dici questo?” ha ribadito: “Perchè da qualche istante, da quando te ne sto parlando, tu hai appoggiato la mano sulla bocca; come a dire vorrei dire che non mi interessa, ma sto zitta, mi forzo a tacere”.

Sul tema vi consiglio la bellissima serie televisiva “Lie to me” con Tim Roth che, andata in onda su Retequattro, ora si può vedere su Disney +.