Ieri, 4 maggio, abbiamo fatto una passeggiata. Fuori dal giardino, intendo. Per la prima volta, da due mesi, siamo usciti per strada, abbiamo attraversato un bosco e siamo andati ad acquistare del miele in un agriturismo. Speriamo di non aver infranto alcuna legge, ma stavamo lontani, non abbiamo abbracciato né stretto la mano a nessuno, men che meno baciato (ormai lontani ricordi, quelli) e ci siamo tenuto a debita distanza di due metri da chiunque abbiamo incrociato per la strada, peraltro piuttosto deserta – tranne qualche camioncino di solerti piemontesi al lavoro. Il miele ci serviva, ma, ovviamente, era anche un po’ la scusa per provare l’ebrezza dello spazio, delle distanze. Per i bambini di salutare un altro essere umano sotto i 30 anni, genitori e nonni, con cui hanno diviso gli ultimi due mesi. Anna e Andrea sono bambini fortunati perché, essendo gemelli, giocano, parlano e litigano fra loro. Ieri sera poi, gasati dal viaggio, si sono infilati nelle loro tute da sci, ormai completamente scappate di misura, hanno appeso alla finestra cuoricini e fiori a imitare i comandi della loro astronave e, seduti sulle loro poltroncine colorate hanno ordinato: “Alexa, cinque minuti al decollo!”. Oramai, usciti dal giardino, erano pronti a partire per la luna…
Siamo usciti! (dal giardino, non dalla pandemia 🙁
a cura di ELENA MORA