rivoglio la mia vita… e le mie amiche!

Posso sfogarmi? Tanto voi potete smettere di leggere. Io non ne posso più di invece leggere che quando tutto questo sarà finito apprezzeremo quello che avevamo prima e che davamo per scontato. Bene, ho una notizia per voi: io lo apprezzavo già da prima. Ogni minuto vissuto, ogni caffè bevuto con le amiche, ogni film visto, ogni mostra visitata, ogni passo fatto in questa città, Milano, che amo così tanto e amavo così tanto per la sua vitalità, la sua cultura, la sua capacità di accogliere. Sapevo che era una vita da privilegiata, con amiche straordinarie, intelligenti e disponibili, che – lo ammetto – sono da sempre una benedizione. Sapevo di avere stimoli, e libri da leggere, e temi su cui discutere, dalla politica internazionale al taglio di capelli o la crema per il viso. Non avevo bisogno di tutto questo, di questo incubo post atomico, per essere felce del taglio del parrucchiere, di un pancake, della possibilità di essere in treno in un’ora a Bologna a mangiare tagliatelle e in tre ore a Roma per una intervista o un passaggio tv. Ecco, l’ho detto. Ora so che sono con le persone che amo, ho il cibo e un giardino e mi sento in colpa a lamentarmi. Però, lasciatemelo dire: mi mancano tanto le mie amiche… e il Duomo davanti a cui, da vere turiste, ci siamo fatte fotografare io, Tiziana Ferrario ed Emanuela Rosa-Clot. E questa foto è la dimostrazione di come sapevamo di vivere qualcosa di prezioso. Quello che non sapevamo è che un orribile virus ce lo avrebbe tolto. Ciò che non sappiamo ancora è per quanto. Grazie dell’attenzione, e scusate lo sfogo.