quante storie (e un po’ di Lombardia) in un abitino di pizzo!

Sto leggendo, con grande divertimento e qualche fatica per i termini tecnici in inglese, le memorie della sarta di Elisabetta II, Angela Kelly. Una delle storie davvero interessanti è quella del vestitino da battesimo usato da 163 anni dai principini della casa reale inglese. Questo nella foto, indossato dal piccolo Louis, ultimogenito di Kate e William, è in realtà nuovo di zecca. Rifatto esattamente come il primo ma con il prezioso pizzo… prodotto in Italia, in Lombardia, a Cardano al Campo (Varese). Usato per la prima volta per l’ultima figlia della regina Victoria, nel 1841, si può bene immaginare che dopo un secolo e mezzo di pur reali battesimi patisse le conseguenze dell’uso (anche perché penso che tutti i bebè del mondo , ancorché reali, sbavino e rigurgitino allo stesso modo). Diciotto mesi di lavoro erano stati necessari per cucirlo allora, “solo” nove mesi e una tazza di tè forte per la replica da XX° secolo. Quando la regina decide che venga rifatto uguale, la Kelly chiede un preventivo a una ditta inglese: ma il totale viene giudicato troppo alto persino per Elisabetta, la quale, pur essendo una sovrana, come ci svela la sua sarta, è particolarmente felice quando riesce a comprare della stoffa nei saldi o con gli sconti: come tutte noi umane, del resto. Così, pensate, in tre partono da Londra con il prezioso abitino per consultare la Vema di Cardano al Campo e trovare il modo di replicare il prezioso abitino. Trovato il pizzo, cucito con cura il sontuoso capo, c’è il problema di ottenere quel preciso colore che i secoli hanno sfumato sull’originale avorio. Ma c’è anche una soluzione: il pizzo viene lasciato a bagno per cinque minuti, immagino nel frattempo osservato con la massima cura, in una ciotola in cui è stata immersa una bustina di tè ( per chi volesse provare, quello consigliato è Yorkshire Tea) fino ad ottenere il colore giusto. Millimetro per millimetro l’abitino viene cucito, tenendo la regina informata dei progressi del lavoro, indossato da ultimo persino dal piccolo Archie, il figlio di Harry e Megan. Rivoluzionari in tutto, ma tradizionalisti nell’abitino di battesimo…

Vabbè, se siete arrivate sino a qui vi propongo un gioco fotografico: ecco i due abitini reali a confronto con quello usato per il battesimo di uno dei gemelli, Andrea, che risale al 1924, al primo battesimo di famiglia, comprato dalla ambiziosissima nonna Peppina per la prima figlia Angela. E’ un po’ provato dagli anni, ma fa ancora la sua figura…