Spesso, di notte, quando i pensieri o i caffè mi tengono sveglia, controllo chi sta guardando questo sito. Mi stupisce sempre quante siete (grazie), ma anche trovare qualcuno che lo legge in piena notte… anche se, essendo sveglia anche io, non dovrei stupirmi più di tanto. Dopo i 50, in piena menopausa, le donne non si dividono più in bionde o brune, alte o basse, magre o grasse.
L’unica, vera differenza – credetemi – è fra chi non riesce a prendere sonno, e rimane con gli occhi spalancati a fissare il soffitto fino alle 3 di mattina, o chi si addormenta di botto e alle 3 di mattina invece si ritrova sveglia come un grillo in overdose di caffeina ad attendere l’alba.
La costante delle due categorie sono le occhiaie scure sempre più profonde e un senso di scoramento generale, oltre che di stanchezza perenne.
È la menopausa, bellezze, verrebbe da dire. Già, ma che fare?
La soluzione più facile e veloce sono gli psicofarmaci, che alcuni medici tendono a prescrivere con tranquilla serenità. Vi presentate di conseguenza in farmacia, con la debita ricetta mica la lista della spesa, e vi trattano come una incallita drogata, pronta giusto per il centro di riabilitazione. Il mini- mo che vi ritrovate ad affrontare sono le occhiate di silenziosa riprovazione e le preziose raccomandazioni a non scolarsi tutte le boccettine di gocce né a ingerire tutto d’un botto le pastiglie dei blister, alla Marilyn.
Che già aprire il tappo di sicurezza di alcune bottigliette di farmaci potrebbe scoraggiare la più determinata delle aspiranti suicide. Avete presente quei tappini che girano a vuoto, vanno schiacciati, girati 3 volte a destra e 2 a sinistra prima di riuscire a far scendere le sospirate goccine che, stando al medico, vi garantiranno 7 ore filate di salutare sonno? Se poi, una volta che siete riuscite nella non facile impresa di aprire la bottiglietta, per conciliare il sonno decidete, ovviamente usando una lente di ingrandimento, di leggere il foglietto di accompagnamento delle gocce/pastiglie per analizzare le possibili, terrificanti controindicazioni: be’, il sonno lo potete proprio salutare del tutto!
E vorrei sottoporvi 7 consigli, magari basici, ma che per me hanno funzionato, tratti dal mio libro “Menopausa più vita” (Cairo editore).
❶ Evitate finché vi è possibile psicofarmaci. Hanno effetti collaterali fastidiosi. In caso disperato, usare dosi minime. Funzionano lo stesso, oppure ci si convince. Vanno benissimo invece per dormire in aereo, se dovete affrontare voli lunghi e volete arrivare riposate.
❷ Createvi un rituale: struccatevi e preparatevi per dormire una mezz’oretta prima di andare a letto. Mettetevi comode con un certo anticipo. Sembra una stupidaggine, ma funziona: il corpo, non più stretto e costretto, comincia a capire che è ora di rilassarsi.
❸ Una tisana calda o, se piace, un bicchiere di latte e miele aiutano.
❹ Training autogeno: non fatevi spaventare dalla parola, è facile. Stendetevi tranquille, ascoltate il vostro corpo, fate respiri profondi. Passate in rassegna le braccia, sentendone il peso; poi le gambe, le spalle, la testa. Continuate a respirare a fondo, rilassandovi il più possibile e sentendo solo il caldo del sangue che scorre. Vi verrà da sbadigliare. Bene. Scuotetevi leggermente, sorridete e ripensate a tutte le cose belle che vi sono capitate nella giornata o nella settimana (qualcosa ci sarà pure, no? Se no la faccenda è ben più grave dell’insonnia…).
❺ Non andate mai a letto a stomaco pieno, mai subito dopo aver fatto ginnastica, mai subito dopo aver consultato compulsivamente il vostro iPad o cellulare. Mai dopo un doppio caffè ristretto, ma questo lo sapete da voi…
❻ Niente dolci, biscottini, tubetti di patatine fritte, avanzi presi dal frigorifero, gelato nelle ore prima di andare a letto.
❼ Staccate la spina. Almeno per un’ora prima di andare a dormire evitate le discussioni di qualunque tipo: in genere non c’è nulla che non possa aspettare (o decisamente migliorare) la mattina successiva. E, se resistete, evitate di seguire le ultime notizie e i titoli dei quotidiani del giorno dopo. In genere non sono buone, ma chi deve fare titoli che attirino i lettori enfatizza gli incidenti, le catastrofi di ogni genere, le minacce: tutte le pessime notizie da cui siamo bombardate a ogni edizione del Tg. Qualunque cosa stia per succedere è piuttosto improbabile che voi possia- te fare qualcosa riguardo a una eventuale guerra nucleare. Una preghiera se siete credenti, o un pensiero di gratitudine aiuta a staccare la spina e favorisce il sonno.