L’ossobuco milanese… il preferito di andrea

Mi fa troppo ridere la mia amica Tiziana che vive a Roma che ha la nostalgia dell’ossobuco. Ovviamente a Milano si trova dappertutto ma pare che a Roma sia esotico. In ogni caso ieri ho fatto gli ossi buchi uno dei piatti preferiti del mio nipotino Andrea. Niente di particolarmente difficile una volta che si è trovata la carne buona del prezzemolo fresco e un limone non trattato. Se proprio si vuole strafare si prepara un brodo di verdura con la carota il sedano la cipolla qualche foglia di alloro e un singolo chiodo di garofano piantato nella cipolla. Poi vabbè il massimo è servire gli ossibuchi con risotto giallo ma io questa volta ho preparato quelle che i bambini chiamano le formiche rosse ovvero del riso integrale rosso lessato e saltato in padella con un pochino di olio. Riduce le calorie totali senza particolarmente ridurre il piacere. L’esecuzione in sé è piuttosto semplice, basta avere un po’ di tempo: si infarinano gli ossi buchi appena appena, si fanno saltare in burro e olio, si bagnano con un goccino di vino bianco e si coprono con un po’ di brodo aggiungendone mano mano. Questa volta ho trovato quelli di vitello e quindi basta un’ora e mezza; se trovo quelli di vitellone mi piacciono anche di più ma serve un’ora in più perché siano belli morbidi. Quando si vede che la carne è bella tenera pungendola con la forchetta, ma rigorosamente prima che tutti i pezzi si stacchino dall’osso, bisogna preparare un bel trito di buccia di limone prezzemolo e appena prima di servire si mescola tutto bene. Detto fatto. Il bello è che si possono preparare anche il giorno prima: scaldati non perdono niente, anzi e se li hai cucinati o avanzati si possono riciclare allora sì con un bel risotto uno o due giorni dopo.
ingredienti

Otto ossi buchi di vitello

brodo di verdura oppure di dado meglio se vegetale

Uno o due limoni non trattati

un mazzolino di prezzemolo

olio e burro