Le città (e le vite) di carta

Come si può spiegare la poesia? Come raccontare la vita di una poetessa come Emily Dickinson, nata novanta anni fa, che raccoglieva poesie in piccoli libri cuciti a mano e foglie e fiori in erbari raffinati, come se parole e natura fossero da trattare allo stesso modo, con attenzione e cura, per essere lasciate a chi verrà dopo di noi. Ed è un libro poetico, e molto curato, “Le città di carta” di Dominique Fortier (Alter Ego editore): che cerca di spiegare una donna che non ama il mare, ma sa trovare un mondo in una goccia d’acqua. Che vede nei comignoli le candele di una torta, che si innamora, e vive, e scrive, senza mai uscire dalla sua casa, che trova nelle pagine dei libri città e storie. Che con il dollaro della sabbia “sogna di comprare il grido degli uccelli, un calamaio che non si svuota mai, dei giorni da aggiungere alla vita”. Che ci ha lasciato 1800 poesie e un mistero mai svelato.