law and order Svu – per distrarsi e riflettere

E’ una serie da record: perché va in onda da oltre 20 anni, perché è l’unica sopravvissuta in onda fra le tante che avevano lo stesso titolo, perché Trump in qualche modo, la promuoveva continuando a invocare “legge e ordine”. Io amo moltissimo questo telefilm perché si ispira a storie vere ed è piacevole, di rado inutilmente violento, ma mai banale. Un mio amico diceva che il telefilm è come la tua poltrona preferita: ti ci trovi, ti ci accomodi, conosci ogni piega. Così gli episodi delle serie televisive spesso sono poco di più della ripetizione di uno schema e di una storia con piccole, minuscole varianti: perché è consolante, per lo spettatore, ritrovarsi “comodo” nella ripetizione di comportamenti dei personaggi, soluzione della storia. In questo, Law and order SVU, Unità Vittime Speciali, riesce sempre a spiazzare un pochino: quando uno crede di aver intuito come si svolgerà la storia, un colpo di scena o uno scarto di lato del personaggio cambia la prospettiva. In più, i temi che tratta sono importanti crisi sociali: dal bullismo alla violenza su donne e minori, dal terrorismo alle minacce dai buchi più neri del web. La protagonista femminile, Mariska Hargitay, ha una storia incredibile: è figlia della grande diva Jane Mansfield (di cui tiene una foto sulla sua scrivania nella serie), morta quando lei aveva tre anni in un incidente dell’auto in cui viaggiavano,  e dell’attore Mickey Hargitay; con questa serie è diventata l’attrice che più a lungo ha avuto un ruolo in una fiction di prima serata. Non solo, ma è anche la più pagata fra le star del piccolo schermo. Dopo tanti anni nell’interpretare storie che parlavano di violenze e stupri, Mariska ha creato una fondazione, Joyful Heart, che aiuta chi ha subito quel genere di traumi. Parla inglese, ungherese, francese, spagnolo e italiano ed è, anche nella realtà, una consulente per i casi di stupro. “La società continua a colpevolizzare le vittime in caso di abusi o stupri – dice. Deve finire: per questo è importante parlare spesso e con durezza di questi temi. perché i criminali si giovano del silenzio, della riluttanza a imepegnarci contro qualcosa, del fatto ance, a volte, riteniamo certi temi troppo duri e oscuri per occuparcene”.