C’è un film, su Sky, dal titolo strano: Seberg. Difficile anche per noi millenials ricordare immediatamente Jean Seberg, attrice famosa fra gli anni 50 e i 60, ma dalla storia davvero particolare. Non per il misterioso suicidio a 40 anni, né per la depressione, cosa non rara fra i ricchi&famosi, che nascondono incredibili fragilità. Ma per la vera e propria persecuzione che subì da parte dell’FBI per il fatto di aver appoggiato economicamente e con la sua immagine il movimento delle Pantere nere. Probabilmente fragile di suo, la attrice diventata famosa per aver interpretato Giovanna d’Arco nel film di Otto Preminger, poi icona della nouvelle vague francese, si sgretola dopo che i documenti e i pettegolezzi fatti trapelare dai servizi segreti fanno a pezzi la sua immagine e distruggono la sua famiglia. Un tentativo di suicidio mentre è incinta provoca la nascita prematura della figlia che sopravvive solo tre giorni. Da allora in poi, ogni anno, alla incoerenza della data di nascita della piccola, Jean tenta il suicidio e, infine, ci riesce. La porta sullo schermo Kristen Stewart che, essendo lei stessa “vittima” in qualche modo della fama internazionale ottenuta per la saga di Twilight, e dei pettegolezzi mondiali per le sue relazioni con uomini e donne, per le sue dichiarazioni di essere bisessuale.
Ed è molto interessante vedere come la attrice non venga attaccata per le sue capacità professionali, per le sue interpretazioni, ma per la sua vita privata – anche attraverso menzogne costruite ad arte – fino al punto di distruggerla. Un po’ lento all’inizio ma decisamente da vedere perché fa riflettere e scoprire una storia molto, molto interessante e assolutamente vera: i documenti che svelano la vera e propria persecuzione da parte dell’FBI sono stati resi pubblici, in due volumi, nel 1979.
Jean seberg rimane comunque una icona di un certo cinema, di uno stile francese (curioso, essendo lei nata in Iowa), tanto da essere citata da Madonna in Papa don’t preach: