La storia di rosemary, la Kennedy dimenticata

Bella era bella, Rosemary Kennedy: bella ma imperfetta in una famiglia che della perfezione aveva fatto il suo marchio, la sua costante. Un libro davvero appassionante, scritto da Marina Marazza ricostruisce ora la sua storia, una piccola, tristissima, cupa storia nella luminosa dinastia che entrata tra luci e ombre nella storia, quella con la maiuscola maiuscola.
Edito da fabbri, estremamente documentato, il libro di Marina Marazza dà voce alla piccola Rosemary, terzogenita  dell’ambiziosa Rose e di Joseph, imprenditore senza scrupoli e senza limiti, insofferente nei confronti di chiunque potesse sbarrare la strada ai suoi progetti per se e per i figli.
La mancanza di ossigeno al momento del parto produce danni cerebrali e la bambina, nata dopo e ben più famosi Joseph, eroe di guerra, e John, poi presidente degli Stati Uniti. Dopo Rosemary nascono altri sei fratelli, tutti perfetti, intelligenti, brillanti, sportivi.
Lei, e lei sola, non lo è: è lenta, poco adatta a qualunque sport, incapace di tenere il passo dei fratelli in nessun campo. Una tragedia in una famiglia in cui come diceva il patriarca,” il secondo arrivato è solo il primo dei perdenti”. La piccola Rosemary cambia una scuola dopo l’altra, uno sport dopo l’altro: ma è bella e quindi, fino a che è possibile, viene esibita insieme al resto della famiglia.

Il dramma si apre quando la bella bambina diventa una bella donna: affascinante ma anche molto sensibile al fascino dell’altro sesso; quindi potenzialmente pericolosa perché è incapace di gestire qualunque relazione. Uno scandalo, uno qualunque, metterebbe a rischio il futuro da presidente degli Stati Uniti che il potente Joseph ha immaginato per i suoi figli. Ma la ragazza è ingestibile. Che fare?
All’insaputa del resto della famiglia Joseph, che pure le vuole bene, decide di sottoporre la figlia a un intervento chirurgico di assoluta avanguardia: la lobotomizzazione. Un intervento che, a quanto gli è stato detto, potrebbe renderla più tranquilla, più malleabile, far finire le sue crisi di rabbia. Un intervento praticato pare senza anestesia che taglia il suo cervello a metà e la trasforma in un vegetale. In quelle condizioni la bella Rosemary, su una sedia rotelle, incapace di parlare di muoversi di camminare, sopravviverà al fratello Joseph, morto da eroe di guerra; a Kathleen, morta in un incidente aereo; a Bob, assassinato a Los Angeles. Ma non saprà mai del tragico destino dei suoi fratelli, né loro sapranno del suo fino a molto molto più tardi: nascosta a tutti per decenni, presente solo, bambina sorridente e bellissima, nelle foto di famiglia.
Marina Marazza racconta la sua storia con garbo e delicatezza, in “Niente lacrime per Rosemary – la drammatica storia della Kennedy dimenticata”, un libro davvero interessante e toccante nello stesso tempo.