La principessa afghana, tiziana e le donne

La voce è quella di Homaira, principessa afghana che Tiziana Ferrario ha conosciuto e frequentato: ma è anche quella di tante donne che, in Afghanistan, lottano per studiare, lavorare, anche solo per vivere. “La principessa afghana e il giardino delle giovani ribellli” (edizioni Chiarelettere) è il nuovo, nuovissimo libro di Tiziana: insolito e stupefacente, sorprende dalla prima all’ultima pagina. Perché ci accompagna nella atmosfera rarefatta e sontuosa di un Paese che la Ferrario conosce bene, ci presenta tante storie di tante donne che, fra un tè al gelsomino e un dolce speziato, raccontano come si è disegnato e compiuto il loro destino. È un racconto, ma sono storie tutte vere; è un paradisiaco giardino, ma anche l’inferno della vita quotidiana dove alle donne, una per volta, sono negati tutti i diritti, persino quello all’esistenza. È una matrioska di storie che si inanellano l’una con l’altra, con in comune  il coraggio, la determinazione e la speranza: ma è anche, in profondità, un saggio per comprendere che cosa sta succedendo davvero in quello sfortunato Paese. Tiziana ferrario ci ha abituato, con Orgoglio e pregiudizi e Uomini, a leggere la realtà quotidiana per svelare atteggiamenti e preclusioni che spesso diamo per scontati: in questo libro, invece, ci fa entrare in un mondo lontano ma vicinissimo, ci aiuta a capire come è la vita di una donna in mezzo a rivalità e guerre, quando il coraggio non è più una scelta ma una necessità. Senza retorica, senza effetti speciali, senza spargimento di sangue: e per questo, in qualche modo, ancora più crudo e toccante.


Tiziana Ferrario

La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli

Chiarelettere

La foto di copertina, bellissima, è di Steve Mc Curry