la magia (di) bianca

Bianca Pitzorno è una grande raccontatrice di storie, una specie di Sheherazade che partendo da qualunque cosa – una anguria, un libro, una parola, un coltello – riesce sempre a costruire dei racconti straordinari. Mia figlia è cresciuta con i suoi libri, e non vedo l’ora di leggerli alla mia nipote Annina, che non solo adora leggere ma un giorno mi ha chiesto, visto che io “faccio” i libri, di farne uno con lei. Cosa che abbiamo “fatto”, consegnando alla biblioteca di casa il suo primo volume in quattro pagine, dieci parole e tre disegni. Che lei ha orgogliosamente firmato. Ma tornando a Bianca Pitzorno, ho appena finito di leggere il suo “Sortilegi” (Bompiani editore)  per cui la ho anche intervistata per Diva e donna (prossimamente anche qui). Questo nuovo libro è composto da tre racconti, rielaborazioni di idee, spunti, appunti della sua mente favolosa. Tre storie piene di magia: nel primo una bambina sfuggita alla peste manzoniana riesce miracolosamente a sopravvivere in totale solitudine fino a che viene accusata di essere una strega; nel secondo, una maledizione scagliata tramite… tenetevi forte!, il ricamo di una tovaglietta  compie un giro davvero magico; nel terzo, il profumo di biscotti di una segretissima ricetta parte dalla Sardegna per arrivare alla lontana Argentina. Sono storie di donne, di oggetti quotidiani che salvano vite o aprono orizzonti: ma, soprattutto, sono parole meravigliose che aiutano a leggere e rileggere la realtà di questi tempi assurdi. E fanno riflettere, come dice l’autrice, sulla irrazionalità che stiamo vivendo in questo periodo così strano… Grazie, Bianca, per tutto. Per la magia delle tue parole.

 

(Foto Alessandra Fuccillo)