La favola nera di Diana nel film spencer

È una favola nera questo Spencer in cui una grande attrice come Kristen Stewart è a mio parere è sprecata in un film molto pasticciato. Vediamo la principessa Diana arrivare al castello di Sandringham per trascorrere tre giorni sotto Natale con la famiglia reale. Il matrimonio con Carlo è già decisamente in crisi, così come critiche sono le condizioni psicologiche della moglie dell’erede al trono. Che Diana si perda nella arrivare da sola al castello, dove già andata centinaia di volte, e che confina con la casa dov’è cresciuta, se è una scena realistica è incomprensibile,se una metafora è troppo raffinata e comunque inefficace.

Vediamo la giovane principessa, bellissima e infelice,alle prese con i suoi fantasmi ma anche con il vero fantasma di Anna Bolena, la moglie di Enrico VIII decapitata così che lui potesse sposare la nuova amante. Anche qui in qualche modo metafora del rapporto fra Diana Carlo e Camilla. Ma fra un sogno in cui ingurgita perle di dimensioni gigantesche e la realtà in cui corre in bagno a vomitare dopo essersi ingozzata di cibo dalle ricche cucine del castello, il racconto diventa sempre più pasticciato e confuso. Diana vive ogni piccola tradizione come un grande affronto nei suoi confronti: e se non deve essere certamente facile resistere al freddo in un castello in ospitale, affrontare una famiglia gelida nel rifiutarla (ma nemmeno per loro deve essere stato semplice gestire una persona così disturbata) tutto diventa in questo film ossessione paranoica. E se è vero che anche i paranoici hanno i loro nemici, non credo che la pur fragile e psicotica Diana fosse in queste condizioni.
Infine, è più che comprensibile che il figlio William non voglia che il mondo veda la madre rappresentata in questo modo.
Fuori contesto, fuori misura, in un racconto che sembra creato per spolpare fino all’osso un personaggio che ha comunque una sua infinita popolarità. Belli gli abiti, sontuosa la ricostruzione, deludente alla fine la pellicola.