La affascinante storia di una finta marchesa e vera scrittrice

Ammetto la mia colpa: di questa straordinaria donna, la marchesa Colombi, io non sapevo nulla, niente di niente. E pensare che non solo è nata a Novara, la mia provincia, ma è anche stata in un convento a Miasino, proprio dietro casa mia, ed è partita per Milano da Orta, che vedo dalla terrazza. Maria Antonietta Torriani è stata la prima giornalista del Corriere della Sera, ha appoggiato in ogni modo  il marito, Eugenio Torelli Violler, che lo ha fondato. Decine di romanzi tradotti in più lingue, articoli di ogni genere, libri per bambini: il talento di Maria Antoniella, poi semplicemente Maria, nome d’arte la marchesa Colombi, era davvero incredibile, come la sua storia, un romanzo essa stessa. Orfana di padre da bambina, la madre prima accetta un lavoro da maestra per mantenere i figli, poi sposa e dà un figlio a un uomo che delle figlie di primo letto non si occupa minimamente, né economicamente né affettivamente, se non per chiedere loro di occuparsi del figlio maschio avuto a 70 anni. Ed è quindi una fuga continua dalla provincia (nata a Novara, fra le risaie che racconterà in un romanzo) dalla povertà, dalla mancanza di affetto che la porta a impegnarsi nella scrittura, nell’impegno femminista in tempi non sospetti, nel giornalismo di cui diventa una vera e propria star con il nome, appunto di Marchesa Colombi. E la sua storia, raccontata in maniera godibilissima ed estremamente documentata, è una corsa attraverso i grandi nomi della cultura: da Carducci a Svampa, a Segantini. Il libro, pubblicato da Solferino, è firmatod da Maria Teresa Cometto.