Inventing Anna una serie tv che fa riflettere

Ma vi pare possibile che una ragazza di 26 anni, non bella, non sexy, senza arte né parte riesca ad arrivare a un passo da un finanziamento di 20 milioni di dollari? E questo a New York, nel 2013.

Fingendosi una ereditiera, mascherandosi con abiti firmati, costruendosi una identità sui social media a colpi di foto con ricchi e famosi e selfie in luoghi e hotel esclusivi. Inventing Anna, la serie di Netflix, cattura e fa riflettere raccontando una storia vera ma, come recita all’inizio di ogni puntata un cartello interpretato creativamente, in gran parte inventata.
La protagonista è Anna Sorokin, in arte Anna Delvey, che si presenta come ricchissima esperta d’arte e cerca finanziamenti per il suo progetto di un club super esclusivo. Progetto a cui risultano interessate grandi banche e finanziarie dal nome famoso, Intermediatori di altissimo livello, artisti e professionisti al top della loro attività.
Alla fine la ragazza viene arrestata e incriminata per truffa per aver sottratto poco meno di 300.000 $ ad alberghi e amici. Il cuore della sua storia però non è tanto quello che ha fatto come l’ha fatto e come è finita (per la cronaca ha trascorso 4 anni in un carcere americano) ma l’enigma di una ragazza che inventandosi una identità è una vita riesce a infiltrarsi così profondamente in una società così chiusa come quella dei super ricchi e super famosi.
La serie non lo risolve, lasciando aperti una serie di interrogativi, ma propone anche una super interessante riflessione sui mezzi di comunicazione in cui siamo immersi, come Instagram e Facebook, su cui viviamo una vita parallela che in parte possiamo inventare in parte riscrivere. Alzi la mano chi non ha mai pubblicato una foto che ci sembra la più bella che abbiamo mai fatto, nel luogo più bello in cui siamo stati, con il cibo migliore che abbiamo mai mangiato. Proiettando verso l’esterno la vita che sogniamo, confrontandoci continuamente con la vita da sogno degli altri. Come in una continua gara al rialzo. Una competizione in cui la ventiseienne Anna dotata solo di grande sfrontatezza e fantasia era quasi riuscita vincitrice.