il superpotere della leggerezza

Sta per arrivare – o almeno speriamo – la primavera, con la sua voglia di colore, di abiti leggeri, di giardini di marzo che si vestono di nuovi colori… sarebbe bello davvero colorare la nostra vita, farla diventare un arcobaleno in tempi foschi di guerre, di donne uccise per un ricciolo dei capelli o per un no, di minacce nucleari, di virus incontrollabili. Già, direte, ma noi che possiamo fare?

Se possiamo fare qualcosa, e non facciamo niente, certo che non facciamo niente. Vale per i rapporti con le amiche, con le piccole liti, con le incomprensioni.

 Ma se la minaccia è troppo grande, e davvero non si può fare niente, allora la soluzione è cambiare il nostro punto di vista, la nostra prospettiva. Super interessante in questo senso è il libro di Francesco Fabiano Il potere della leggerezza Baldini+Castoldi. Un manuale semplice ed efficace per imparare a prendere la giusta distanza dalle cose, smettere di lamentarci e piagnucolare, apprezzare quello che abbiamo – che di solito è tanto, ma non ce ne curiamo: un tetto sulla testa, un letto comodo, del cibo, la compagnia di un essere umano, le amiche, i libri, i libri, i libri…

E la bellezza. Perché la bellezza, che è anche nei fiori che stanno sbocciando ovunque, in un cielo blu un mattino, nel sorriso di un bambino, in un quadro o nella nostra faccia nello specchio quando ci siamo messe il rossetto e ci sorridiamo: la bellezza cura.

Tutte noi, salvo rare eccezioni, possiamo leggere la nostra vita come quella della donna più fortunata del mondo o, viceversa, della più sfortunata. Salvo qualche eccezione, dipende solo da noi, dal nostro modo di vedere. E c’è una cosa che mi ha molto incuriosito nel libro di Fabiano, che di professione fa il life Coach (ma di questo vi parlerò un’altra volta): che consiglia una pratica che io ho da sempre usato, quella di prendere le distanze dai problemi.
Io, lo so, sono fortunata, anzi super fortunata: perché lavorando in centro a Milano, a due passi da Santa Maria Delle Grazie, quando ho un problema vado nel chiostro della chiesa, un posto bellissimo, con una fontana dove ranocchie di bronzo siedono imperturbabili attorno all’acqua sin dal 1490: da oltre cinque secoli lì, nella pace del cortile. Mi siedo lì accanto e inizio a spostare il mio problema in là con il tempo: come ricorderò quel problema, quel pianto, quella lite, di lì a un mese? Di lì a un anno? Di lì a cinque, dieci anni, come lo vedrò in prospettiva? Tutto, o quasi tutto, i ricompone e si ridimensiona magicamente. Uno dei consigli del libro è proprio quello di guardare oltre, di vedere The Big Picture, il senso più ampio degli eventi. Ed è un consiglio che io seguo da sempre, e, vi garantisco, con buoni risultati. Ovvio che rispetto i problemi grandi, quelli che non hanno soluzione: ma, credetemi, sono solo gli incidenti mortali, le malattie inguaribili e, ahimè ho dovuto di recente aggiungere, le pandemie mondiali. Buona lettura e viva la leggerezza!


IL POTERE DELLA LEGGEREZZA

DI FRANCESCO FABIANO

BALDINI+CASTOLDI