Prima del mio viaggetto a Bari gli spaghetti alla assassina li avevo solo… letti. Sì nel romanzo con quel titolo di Gabriella Genisi, la giallista che ambienta nel Salento le sue trame. E che cerca anche di rintracciare la storia di questo piatto che è diventato un simbolo della Città anche senza essere della tradizione secolare.Gabiella Genesi i fatti fa dire a uno dei protagonisti dl suo libro: “Dipese da un doppio errore : un barattolino di peperoncino versato e una padella dimenticata sul gas acceso.” Ora che li ho anche assaggiati posso dire. Che sono buonissimi, gustosi ma anche, stando alla ricetta che mi ha dato Vito, giovane barese Doc ma innamorato di Milano, piuttosto complessi da fare. La pasta, infatti, dopo essere stata sbollentata un minuto esatto nella acqua bollente ( lo so i puristi diranno che non si fa, ma questa è la ricetta che ho io e mi fido) Va buttata in una grande padella antiaderente in cuI è stato rosolato l’aglio e il peperoncino. Poi va fatta cuocere per 15/20 minuti risottandola, mescolando con attenzione, aggiungendo mano a mano sugo di pomodoro preparato prima. Lo spaghetto, rigorosamente spaghetto, va anche un po’ bruciacchiato e servito caldissimo, senza grana. Certo, lo spaghetto deve essere di qualità, così come il pomodoro. Il resto lo fa la bravura e la attenzione del cuoco. Come andrà quando proverò a cucinarli, vi farò sapere… Le dosi? I soliti 80 grammi di spaghetti a testa, un bel 400 grammi di sugo di pomodoro, aglio e peperoncino a piacere.
Gli spaghetti alla assassina… buoni da morire !
a cura di ELENA MORA