Gli amori ( e molto molto altro) di Ilda la rossa

Aprireste un libro a pagina 41? Credo proprio di no, se non altro per rispetto. Eppure sembra che sia quello che hanno fatto moltissimi colleghi giornalisti con il libro di Ilda Boccassini. Un libro in cui ci sono decenni di storia italiana, non solo giudiziaria. Un libro nello stesso tempo molto intimo e molto politico. Un libro in cui una donna racconta la sua vita, arrivata a settant’anni, senza pudori e con qualche rimpianto. Ma, sembra proprio, con assoluta sincerità. Eppure di questo corposo volume di Feltrinelli intitolato “La stanza numero 30”, molti e a mio parere decisamente troppi, hanno letto solo le pagine in cui lei parlava della sua relazione con Giovanni Falcone. Un grande affetto, probabilmente un grande amore, che ha segnato un prima e un dopo nella sua vita, nel suo impegno professionale, nel suo stato familiare. Un episodio, sia pure importantissimo, in una vita densa di incontri, segnata dall’impegno, dall’amore incondizionato per i figli. Un episodio che ha senso, quando viene raccontato, solo all’interno del libro, insieme con tanta, tanta vita, tante soddisfazioni e altrettante delusioni, amicizie sbocciate e spesso sfiorite (lei stessa ammette carattere impetuoso). Il libro è interessantissimo in ciascuna delle 345 pagine che lo compongono, e consiglio vivamente iniziarlo da pagina uno, con un suggerimento: se iniziate a leggerlo state bene attenti a non avere cose da fare perché sarà difficile metterlo giù. C’è una donna che racconta senza falsi pudori una vita importante: e lo racconta in chiave molto femminile, rimarcando anche gli abiti che indossava in qualche occasione, i gioielli che si era scelta per qualcun altra, il male ai piedi e la vita sotto scorta, la paura è il coraggio, tutto insieme perché così è la vita delle donne. Ma non per questo è un libro leggero, anzi. È un libro da leggere, da consigliare, da regalare. In quanto a lei, Ilda la rossa, grazie per averci regalato tanta memoria, tanto di se. Fino al soprannome che le avevano dato, esilarante e nello stesso tempo ironico e acuto: Maria Goretti in Fantozzi.

ILDA BOCCASSINI