coronavirus la parola alle esperte: la pediatra

Prigionieri nelle nostre case: una esperienza che non avevamo mai avuto, che non avremmo mai nemmeno immaginato. Stiamo vivendo qualcosa di nuovo, che cambia ogni giorno, bombardati di notizie, numeri, allarmi. Ma, piano piano, così dicono i numeri e gli esperti, si dovrà tornare anche alla normalità o a quella che sarà la nostra nuova normalità. Tante le domande che tutti ci facciamo, le ansie per piccoli e grandi problemi. Per aiutaci a immaginare e capire il dopo, senza paure ma senza illusioni troppo audaci, ho chiesto ad alcune esperte come essere pronti alla riapertura.
LA PEDIATRA PAOLA ALLIATA: ECCO A CHE COSA FARE ATTENZIONE PER I NOSTRI PICCOLI
Una delle frasi più ripetute dalle mamme in questo periodo è “stai attento a non farti male perché non si può andare in ospedale che c’è il virus!”. Ma sono tante le preoccupazioni per i nostri figli o nipoti. Tante anche le domande che ci poniamo: ecco le risposte della pediatra Paola Alliata.
Il corona virus, fortunatamente, ha risparmiato i bambini. Come mai?
“Tutta la comunità medica sta cercando di capire come mai i bambini sono stati risparmiati da questa malattia: si cominciamo ad avanzare le prime ipotesi. Questo per l’organismo degli adulti è un virus sconosciuto, ma i bambini sono abituati ad affrontare una infezione nuova ogni volta, per il loro l’organismo ogni virus è nuovo, quindi la risposta del loro sistema immunitario è migliore. Banalmente, tutti i giorni il bambino stimola il sistema immunitario molto più dell’adulto, toccando tutto, mettendo in bocca cose e giochi. Inoltre, sono stati i primi a essere messi in quarantena, grazie alla chiusura delle scuole prima, dei parchi e delle palestre poi e anche questo ha aiutato”.
Come gestire il loro rientro?
“Saranno quelli che torneranno più tardi alla loro vita normale, anche perché per alcune fasce non ci sarà, probabilmente, il rientro a scuola. Tutto dipenderà dalle decisioni successive a livello governativo, ma per un periodo sarà comunque meglio, per i bambini, stare poco vicini agli altri; meglio organizzare giochi in cui possano socializzare, ma a debita distanza. Certo, poi torneranno ai loro impegni sociali, agli amici, al parco e alla ginnastica. La regola è sempre quella di essere corretti verso se stessi e gli altri. Con qualunque sintomo, anche leggero, bisogna evitare la festicciola o l’incontro con gli amici o amichetti”.
Con il caldo il virus scomparirà?
“Dobbiamo ancora scoprire se il clima esterno influisca sulla capacità di essere contagioso del virus”.
Come comportarci con la dieta di questi bambini che abbiamo rimpinzato di biscotti, torte, pizze e focacce fatte in casa? Dobbiamo dare loro degli integratori, delle vitamine?
“La regola è quella del buon senso: non è necessario supplementare la dieta se possono mangiare frutta e verdura fresche. Dobbiamo però cercare di variare il colore della frutta e della verdura, che sono legati a un gruppo diverso di vitamine, esporli al sole, anche solo a prendere aria sul terrazzo, sul balcone, in giardino per stimolare la produzione di vitamina D. Certo, i bambini mangiano male in generale e in questo periodo hanno mangiato ancora peggio: è importante tornare alle proverbiali cinque porzioni di frutta e verdura quotidiane”.
Quando crede che ne usciremo davvero?
“Fino a che non arriveremo alla cosiddetta immunità di gregge, ovvero fino a che una buona percentuale della popolazione abbia sviluppato immunità al virus, avremo un numero importante di persone vulnerabili. La speranza è che ci siano tantissimi soggetti che lo abbiano già contratto senza sintomi o con pochi sintomi: ma come nelle infezioni esantematiche dei bambini, morbillo o varicella, sino a che non è stata sviluppata una immunità molto diffusa saremo esposti al contagio”.
Come comportarci con le vaccinazioni dei bambini?
“Si va avanti per le vaccinazioni perché non c’è riscontro che possano indebolire l’organismo dei bambini, non ci sarebbe motivo di rimandare. Meglio però tenerli in braccio, anche se sono grandicelli, e stare attento che non tocchino niente quando ci si reca negli ambulatori”.
E per le visite di controllo?
“Se il bambino sta bene è meglio evitare la visita di controllo; meglio limitare la visita dal medico alla reale necessità come febbre da mal di gola o ascessi causati dalla crescita dei denti. Nel caso di sospetto virus, con il sintomo classico – febbre con difficoltà respiratoria – chiamare subito il 112”.

Avete notato ripercussioni psicologiche?
“Da un punto di vista psicologico i bambini sono molto più in gamba degli adulti, più adattabili. I genitori, però, sono stati una scoperta. Questa esperienza ha fatto riscoprire ai genitori la loro infanzia: ci sono mamme preoccupate ma anche tante che stanno inventando un nuovo modo di vivere con i figli. C’è stata una attività incredibile e molte risorse le hanno tirate fuori anche i giovani”.