chi è davvero Melania trump?

Algida, ambiziosa, arrampicatrice. Siamo stati abituasti a pensare a lei come a una bellissima donna che, grazie alla sua avvenenza, è riuscita a catturare un ricco e potente. Tanto potente da candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti: ambizione che lei non avrebbe condiviso, anzi, avrebbe patito. Ora un libro sulla sua vita, estremamente documentato come spesso questo genere di lavori scritti da americani, racconta una storia tutta diversa. Giocando sul titolo del bestseller di Trump, “L’arte di trattare”, questo si intitola “L’arte (di lei) di trattare”. Un titolo che arriva alla più clamorosa delle rivelazioni: quando, nel gennaio 2017, Donald venne eletto presidente Usa, Melania non si presentò a vivere alla Casa Bianca, ufficialmente per permettere al figlio di continuare a frequentare la sua scuola a New York. In realtà, stando alla autrice del libro, Mary Jordan, avrebbe usato quelle settimane per rivedere a suo favore il contratto prematrimoniale, giocando sul ricatto di presentarsi o meno alla White House, e sulle pressioni dei figli, che ritengono che la sua presenza abbia un effetto calmante su Donald. Lei e Barron non arrivarono a Washington fino a che fu chiarito, nero su bianco, che suo figlio avrebbe avuto lo stesso trattamento dei figli del primo matrimonio: la sua versione era “devo prendermi cura di Barron”. Nell’arte di trattare Trump aveva scritto: “L’arma segreta è avere qualcosa che gli altri vogliono. Meglio, qualcosa che a loro serve. Meglio ancora, qualcosa di cui non possono fare a meno”: Melania deve avere imparato bene la lezione, perché è evidente che a sua presenza alla Casa Bianca non era solo una necessità, ma qualcosa di cui Trump non poteva fare a meno. Il ritratto che esce dal libro è quello di una Melania molto più simile a Donald di quanto non appaia: è stata la donna che è riuscita a stare più a lungo al suo fianco, quella che ha creduto nella sua elezione (mentre non ci credeva nemmeno lui: all’indomani del voto aveva prenotato il suo volo privato per andare a giocare a golf), quella che ha sopportato pettegolezzi, battute e scandali senza battere minimamente le curate ciglia finte. A giugno, dopo mesi di polemiche sui costi della sicurezza sua e di suo figlio a New, York, proteste dei genitori della esclusiva scuola di Barron per il pericolo che correvano i loro figli avendolo come compagno, finalmente, senza tanto clamore,Melania è arrivata alla Casa Bianca. Per iniziare un nuovo capitolo della sua incredibile vita. Nata in Slovenia, figlia di un venditore di auto, inizia a lavorare come modella a 16 anni e a 18 approda a Milano. Nel 1996 si trasferisce a New York dove, due annoi dopo, conosce Trump: alta un metro e 80, 63 chili di peso, ha sempre smentito di aver fatto ricorso alla chirurgia estetica, mentre alcuni fotografi che hanno lavorato con lei sostengono di aver visto le cicatrici. Chi la ha incontrata dice che  la sua bellezza nasconde una intelligenza più brillante di quanto non ci si aspetti: e persone vicine a Trump dicono che lui si fidi dei suoi consigli. Davvero una Melania da guardare con occhi diversi, oltre i tacchi delle sue Louboutin e alle eleganti mise (spesso, stando al giudizio della mia esperta amica Luisa Ciuni, anche sbagliate).