E’ sicuramente una nonna coccolona Mara Venier, che si fa stropicciare dal suo nipotino Claudietto: non solo, ma ha intitolato questo post su Instagram Amore di nonna! Quindi, ecco a voi le nuove categorie di nonne dalla G alla zeta
G come GGGiovane! Con tre G. E’ la nonna che non vuole farsi chiamare nonna dai nipoti, ma rigorosamente per nome di battesimo; che odia passeggini e carrozzine, pappe e pampers, che gira sempre issata su tacco 12 (e se provate a farlo con un nipotino, solo allora capirete il vero senso di questa affermazione).
H come… hotel. La nonna che è sempre pronta ad aprire il divano letto, a inventare un risotto, a togliere dal freezer quell’hamburger tenuto lì di scorta e le pannocchie che ha sempre nel frigo. La nonna che, a volte, sbotta “ma questa casa non è mica un albergo!?!”. Ma anche…
H come…muta. Lo so lo so che muta non inizia per H, ma la H è una lettera muta, no? Ecco, muta come la nonna che, spesso, molto spesso, troppo spesso, deve cucirsi la bocca, tacere, per il quieto vivere. Almeno, il vivere quieto degli altri…
I come iperapprensiva. Ma anche “I” come… io. Ve lo confesso: non riesco mai a essere tranquilla. La sirena di una ambulanza mi fa subito pensare a un incidente, se corrono possono cadere, se saltano farsi male, se li sento piangere vado nel panico. Ho cercato di fare la dura fin qui, ma volevo soltanto fingere di essere più tosta di quanto non sia.
L come lacrimosa (e lagnosa, si sa, è a un passo). La nonna con la lacrima facile. Quella che piange al saggio (e ci sta), ma anche solo nel ricordare quando i nipotini sono nati. Piange al cinema per i film d’amore, anche se finiscono bene. Piange se il nipotino si è fatto male cadendo ma anche se è caduto senza farsi male: per il sollievo. Tollerabile solo a dosi omeopatiche.
M come Mammonna. Sono quelle mamme che hanno avuto i figli tardi, parecchio tardi, e quindi alla uscita della scuola vengono regolarmente prese per le nonne. Anche il loro comportamento con i figli, in genere, è come quello di una nonna con i nipoti. Lo so che sarebbero fuori categoria, ma qui ci stanno così bene…
N come Nonno. Al maschile. Perché quasi tutto, e vorrei anche togliere il quasi, di quello che ho scritto sin qui delle nonne vale anche per i rappresentanti del sostantivo al maschile. L’amore, le attenzioni, i giochi e le preoccupazioni: ma se le nonne sono le fate buone dei nipotini sono i nonni a essere i loro eroi!
O come Organizzata. Pianifica ogni cosa: il menu, la spesa (il cui elenco, ovviamente, segue l’ordine di apparizione delle merci al supermercato), le attività dei nipotini. Un po’ per scelta, un po’ citando la famosa opera, per non morire di stanchezza! Ma non provate a imitarla: o ci siete nate, nonne organizzate, o non lo diventerete mai.
P come Preziose. Il plurale non è un refuso. Lo sono, lo siamo, tutte noi donne/nonne. Sia dal punto di vista economico che organizzativo. Certo, alcune di più, come la nonna qui sopra, altre meno. Ma pensate che un sondaggio IPSOS ha provato a valutare il “lavoro” dei nonni come autisti, baby sitter, intrattenitori, chef, dog sitter, insegnanti di sostegno, pianificatori di eventi: il totale arriverebbe a uno stipendio di ben 2000 euro al mese!
Q come quadrata. Per lei ci sono solo due modi di fare le cose: il suo e quello sbagliato. Ha una regola per tutto, un orario preciso per qualsiasi attività, uno schema settimanale, mensile, semestrale che governa con un foglio Exel da cellulare. I nipotini rientrano nelle sue caselle come da richiesta dei genitori. Se, ovviamente, non coincidono con qualche impegno precedentemente preso. E’ una versione al quadrato (quadrata, appunto) della nonna organizzata. Non chiedetele elasticità, non è il suo: ma se ha detto di sì per un giorno, un’ora, non dubitate, ci sarà. Anche se si tratta di fare la gara di corsa nei sacchi sotto la pioggia. Anche se la corsa è stata sospesa.
R come rock: perché, sì, anche le nonne rock si commuovono. Orietta Berti abbraccia la nipotina Ottavia (Ma forse avrei dovuto metterla nella O, visto che il marito si chiama Osvaldo, i figli Omar e Otis e, ora Ottavia) con gli occhi che brillano: ma anche con tanti brillanti sulle ciglia, perché si può essere nonne, ok, ma una star è sempre rock!
S come Saggia. Ovvero come dovremmo essere dopo avere vissuto. Ma non è detto. Né si dice di noi. Anche se mi piacerebbe tanto essere definita saggia…
T come Tenera. Inutile negarlo: lo è ogni nonna, anche quelle che fanno finta di non esserlo. O che sono profondamente convinte di non esserlo. Ma quel cucciolo di uomo ha colpito il loro cuore così a fondo che niente è più come era prima.
Q come Querula. Ovvero lamentosa. Non passate subito a quella dopo: lo siamo un po’ tutte, no? Quando non ci lasciano vedere i bambini, o ce li lasciano troppo; quando fa troppo caldo o troppo freddo; quando pensiamo a quello che non abbiamo avuto invece di benedire ciò che abbiamo vissuto. Ok, smetto di essere querula e passo alla…
U come Umile (finta umile, in realtà). E’ l’opposto della nonna esagerata. In lei tutto è basso profilo: ama abiti riciclati da quando non era di moda il vintage, recupera giocattoli dei figli dal garage, è super ecologica, super economa. Ma è anche una sofisticata pescatrice di complimenti: abbassa il tono e le parole per far sì che le altre nonne, impossibilitate a competere in umiltà, inizino a decantare i suoi nipoti per potersi di nuovo mettere in gara con lei.
V come Vegetariane, vegane… Premetto: non ho niente contro chi ha liberamente scelto di non mangiare carne – molte mie amiche lo hanno fatto – o formaggi, o pasta, o latticini. Ma c’è una malattia dilagante che si chiama Ortoressia, ovvero quando il mangiare sano diventa una vera e propria ossessione. Mi spaventano un po’ le nonne che hanno troppe regole per il cibo, che non siano quelle date dal pediatra.
Y come… yoga. La nonna appassionata di yoga la riconosci subito: è super in forma – ha iniziato la giornata con il saluto al sole – cammina leggera sui suoi sandali in (quasi) ogni stagione, indossa pantaloni morbidi o gonnellone da figlia dei fiori fuori tempo massimo. Sfoggia una calma olimpica anche in mezzo agli schiamazzi più rumorosi e alle situazioni più potenzialmente pericolose.
Z come Zelante. Fa troppo, chiede troppe informazioni, chiama troppo spesso al telefono. Offre aiuti non richiesti, complimenti esagerati, propone soluzioni per problemi che non esistono se non ai suoi occhi. Coscienziosa, scrupolosa, sollecita: per le figlie invadente, per le nuore insopportabile.