Che caldo… anzi che caldana!

Succede che, in ufficio, la collega abbia caldo. magari si toglie la giacca, chiede che venga aperta la finestra o, se si annoia per le lungaggini di una riunione, si sventola con un foglio. E succede che, subito, il collega maschio si permetta di commentare “Ma cosa c’è hai le caldane?”. Ma quale donna si è mai permessa, vedendo un collega allontanarsi per andare in bagno, di chiedere “Ma cosa c’è, hai la prostata?”. Posto che la prostata, oltretutto, è un tabù molto molto meno tabù della menopausa e delle sue mefitiche conseguenze. Tra cui le caldane, le vampate di calore che salgono dalla schiena fino al volto, incollando i capelli di sudore, colorando il viso di un rosso fosforescente e creando quell’effetto maglietta bagnata che in dirty dancing funziona benissimo ma dopo i 50 sul lavoro non ha esattamente lo stesso effetto. Perché va detto che dei tanti sintomi lamentati in menopausa – ansia, insonnia, amnesie (alzi la mano chi si ricorda i nomi di tutti e tutte le password di tutti i siti che ufficialmente dovrebbero facilitarci la vita…) sbalzi d’umore, aumento di peso l’unico vero sintomo collegabile direttamente alla menopausa sono le caldane. La causa di queste improvvise botte di calore non è chiara, sebbene, ovviamente, sia collegata al calo degli estrogeni. Non si sa quanto durino, ovvero per quanto tempo – in genere anni – ne siamo vittime; si sa invece, ahimè, che possono arrivare di giorno, mentre lavoriamo, più e più volte; o di notte, appena a letto, quando ci si raccoglie msotto le coperte al calduccio e improvvisamente sembra che qualcuno abbia acceso un fuoco sotto il materasso. Noi andiamo lentamente a lesso mentre il compagno della nostra vita, a pochi centimetri da noi, non si accorge di nulla. Che fare? Io non sono un medico ma per il mio libro Menopausa più vita ho chiesto a un medico anzi a tante dottoresse dalla ginecologa alla nutrizionista alla omeopata le soluzioni, che esistono, e sono tante e personalizzate. Anche per ridare la parola alle donne, non agli uomini che per tanto tempo hanno medicalizzato la menopausa facendo di noi donne di una certa età delle streghe. In senso cattivo, streghe da bruciare sul rogo, da cancellare, mentre dobbiamo essere delle streghe piene di magia e saggezza capaci di curare e accudire, come abbiamo per anni curato e accudito gli altri, per una volta rivolgendo la nostra attenzione a noi stesse. Scegliendo la terapia più giusta, sintetica o naturale, il linfodrenaggio o lo yoga, per stare bene. Perché come dice la nostra omeopata Raffaella Pomposelli, ogni donna ha il diritto, una volta nella vita, di essere curata come unica.

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