C’era una volta un mattoncino…

Lo sapevate che LEGO deriva dal danese Leg Godt, che significa gioca bene? Ci pensavo ieri, alla notizia della morte di Nygaasrd Knudsen, l’uomo che ha inventato gli omini della Lego. Quei pupazzetti che dal 1978 in poi hanno cambiato il mondo dei mattoncini. Già, perché quello dei mattoncini prodotti dal lontano 1963 – e tutt’ora compatibili con quelli in vendita oggi – è un vero e proprio mondo, profondamente cambiato con le generazioni. Quando ci giocavamo noi erano solo dei piccoli parallelepipedi con cui costruivamo qualunque cosa con l’aiuto della fantasia… mattocinini, appunto, a cui al massimo su univa un tetto e delle porte e finestre apribili. E ve lo ricordate? venivano ritirati spesso nei fustini dei detersivi, quei contenitori cilindrici che le massaie, le nostre mamme, adibivano con fantasia, dopo averli vuotati, agli usi più disparati, dal portariviste al portadischi, appunto. Oggi i Lego sono ancora quello, ma sono soprattutto dei puzzle da comporre con i pezzi divisi in bustine numerate con destinazione iperspecializzata. Il risultato sono raffinati elicotteri o navi, castelli di Harry Potter o fattorie, assolutamente perfetti, completamente realistici ma, una volta finiti, intoccabili.