Armocromia: la esperta spiega stile e colori

Vi è mai capitato di comprare quella giacca giallo fluo dal taglio che vi piace moltissimo ma poi lasciarla tristemente invecchiare nell’armadio perché ogni volta che la indossate vi vedete la faccia trasformata in un limone? Oppure di provare tante cose per un incontro importante e finire per mettervi sempre lo stesso maglione nero che vi fa sentire al sicuro? Prestiamo sempre molta attenzione agli abbinamenti di quello che indossiamo, ma spesso non facciamo troppo caso a come quel colore si abbina a quello della nostra pelle, degli occhi, dei capelli. Né di rendiamo conto del tutto di quanto stiamo comunicando con la nostra scelta del maglione nero, della giacca fucsia, di quella sempiterna blusa beige.
Con Elisa Bonandini, consulente di immagine e autrice di bestseller sulla armocromia (l’ultimo è Smart Beauty Stile , Eifis editore), abbiamo analizzato per voi le scelte cromatiche di donne di potere e di successo per capire quali sono le scelte giuste, quali quelle sbagliate e come e che cosa si può comunicare anche attraverso l’abbinamento cromatico di giacche, gonne e pantaloni.

Giorgia, il chiaro e lo scuro

“Contrasti alti – spiega la Bonandini – per esempio il bianco e nero o il bianco e blu, spesso indossati per esempio da Giorgia Meloni, comunicano rigore e autorevolezza, ma impongono in qualche modo una distanza con la persona che si ha davanti. Colori chiari abbinati fra loro, in sfumature delicate come quelli usati dalla regina Camilla e l’uso del tono su tono danno sensazione di accoglienza; colori brillanti, come i fluo, il blu elettrico e il fucsia, mostrano la intenzione di farsi notare. I colori pastello in abbinamento fra loro, o in contrasto come è molto di moda in questo momento, hanno una componente fanciullesca, giocosa, frivola”.

Ma si sono anche spesso componenti sociologiche nelle nostre scelte: il “clima” psicologico provocato alle situazioni di crisi nel mondo, dalla pandemia alla guerra, influenza decisamentenon solo l’umore ma anche l’abbigliamento: “Dopo un periodo cupo c’è voglia di allegria: mai come in questi anni le passerelle degli stilisti esplodono di colore; basta pensare al pink di Valentino e al colore dell’anno 2023, viva magenta, saturo e vibrante a base rossa, che comunica passione ed energia fin dal nome”.

Scelte giuste, scelte sbagliate

Ma c’è da imparare anche dalle star per capire che cosa è giusto e che cosa è sbagliato: certo, non tutte si possiamo permettere, nel bene e nel male, abiti come quelli che sfilano sulle indossatrici o che sono stati esibiti a Sanremo, ma ci si può ispirare (o imparare a diffidare). Un esempio di top e flop? “Prendendo gli esempi dalle mise sfoggiate durante il festival, spiega la Bonandini, la scelta più giusta è stata quella di Luisa Ranieri: ottima scelta il nero, un classico che sta molto bene a chi ha occhi e capelli molto scuri come lei; in versione iper femminile e sensuale, ma portato con eleganza e naturalezza. Il flop quello di Anna Oxa, in particolare quello della quarta serata: colori troppo neutri e chiari, per giunta su abiti casual da giorno, effetto clochard. Lo stile è certamente espressione di sé, quando si parla di artisti, ma non tenere minimamente conto del contesto restando concentrati solo su se stessi è una clamorosa caduta di stile”.

La fedeltà (a noi stesse) premia

Ma quale è infine il consiglio più importante da tenere sempre presente quando facciamo un acquisto o guardiamo sconsolate il nostro armadio? “La bellezza o c’è o non c’è, continua la Bonandini, ma lo stile lo si conquista. Viene dalla nostra cultura, dalle nostre radici, dalla importanza di essere fedeli a se stessi. Esprimersi, non nascondersi, anche in base al momento della vita in cui ci si trova, ne è la chiave. Mostrarsi anche nelle scelte degli accessori, della pettinatura, degli occhiali, del trucco: scegliere abiti e colori senza farsi influenzare dalle mode imperanti o dalla età. Si può esagerare, se una se la sente, e la modella ultranovantenne Iris Apfel ne è la prova; oppure essere super minimal come una elegantissima ma altrettanto efficace Myrta Merlino. Lo stile è bello, funziona e comunica chi siamo alle persone quando è vero e ci rappresenta. Estroso o pulito non è importante, basta che ci si presenti per chi si è davvero perché così non solo si è credibili ma ci si sente bene nei propri panni”. Vi va qualche esempio? Nel prossimo post…