Amo Milano, soprattutto quando si mette in mostra

Questa è una primavera di grandi e grandissime mostre a Milano: e non solo a Palazzo Reale, da dove vi ho già raccontato la Parigi magica di Brassai. Perché sono tantissime le cose da vedere e belle assai… Ed ecco il consiglio di oggi per il fine settimana: le gallerie d’Italia e la mostra dei ritratti di Moroni.

Già il palazzo è bellissimo, un incanto le sale, ricavate da tre palazzi storici fra piazza Scala via Manzoni e via Moroni. E proprio a Giambattista Moroni è dedicata una amplissima mostra che inizia con opere devozionali, grandi pale d’altare con Cristi in croce e inquietanti dio padre alle sue spalle, continua con una carrellata ricchissima dei suoi ritratti; evidentemente nel 1500 era quasi un dovere, se se ne avevano le possibilità, farsi ritrarre dall’artista del momento. Sfilano così ecclesiastici e giudici, matrone (poche, ma lo vedremo dopo) e persino un sarto, intento a tagliare l stoffa segnata con il gesso come nelle migliori tradizioni.

Il più famoso dei suoi ritratti, per la curiosità dell’abito, è il cavaliere in rosa, tutto abbigliato in color corallo, dalla testa ai piedi. C’è una ragione per le curiose sfumature che lo avvolgono: calze, roulotte, giubboni e camicia; non era solo il colore di moda, ma anche l’oggetto del suo commercio, Gian Gerolamo Grumelli infatti acquistava e vendeva corallo.

E dopo sale e sale di austeri signori con immancabile libro fra le mani (nell’altra, spesso, un fazzoletto di cui mi sfugge ahimè il significato) ecco lei, l scrittrice e poetessa Isotta Brembata, presente in due ritratti, uno più giovanile e uno più tardo, e con uno dei suoi volumi esposto in una teca.

Si passa poi a rutilanti rappresentazioni sacre fino ad arrivare a una specie di instagram del 500: chi poteva, infatti, si faceva ritratte davanti a una immagine sacra, in preghiera o meditazione, spesso indicando con il dito la scena che alle sue spalle era definita per solito da una quinta di muro o balcone. Insomma, un selfie a tutti gli effetti da far impallidire il primitivo montaggio della principessa scomparsa, Kate.

Battute a parte, non perdete la mostra davvero illuminante, con quadri arrivati da tutto il mondo, Londra, Parigi, Vienna, Washington Berlino e Philadelphia.