Addio Angela Lansbury, grande “signora in giallo” della tv

L’annuncio della morte di Angela Lansbury non ci ha trovato certo impreparati, in fin dei conti aveva 96 anni come la regina: ma, come nel caso della regina, tutti consideravamo la signora in giallo della tv  praticamente immortale.

E il miglior modo di ricordarla è attraverso la serie che l’ha resa celebre nel mondo con quel titolo , Murder she wrote (letteralmente assassinio, scrisse) tradotto in italiano con La signora in giallo in omaggio alla collana Mondadori, quella con il tondo in mezzo a una copertina gialla che ha finito per dare il nome a un genere (quello che negli Usa chiamano crime, detective story, thriller, mystery a seconda della sfumatura e del taglio del racconto).

La signora in giallo è una delle mie serie preferite, quelle che riescono a tranquillizzarmi, con cui mi rilasso: la lentezza riposante della trama, la consuetudine rassicurante dei personaggi è un antidoto alla vita ansiogena dei giorni che stiamo vivendo. Ritrovare lei, sempre uguale a se stessa, sempre fedele alla sua immagine – eleganza borghese e garbo assoluto, è un tranquillante naturale. Perché una bella serie è un po’ come la nostra poltrona preferita: ci accomodiamo dentro, amiamo ritrovare anche le piccole imperfezioni, amiamo non essere disturbati da nessun elemento nuovo.

Solo una ultima cosa: quando Jessica Fletcher, la scrittrice investigatrice impersonata dalla Lansbury appare in qualche luogo, che sia la sua Cabot Cove, le Hawaii, New York o il Messico, il risultato è sempre lo stesso, ovvero ci scappa il morto. Ma che forse portasse un po’ di sfortuna?

La nostra Angela era nata nel 1925 a Londra da una famiglia impegnata politicamente a sinistra; dopo la morte del padre, e gli eventi della guerra, lei e la madre si trasferirono negli Usa; ha iniziato a lavorare in teatro a 16 anni, mentendo sulla sua età; dopo tanti ruoli poco importanti la carriera ha la svolta con il film Disney Pomi d’ottone e manici di scopa; dopo grandi successi teatrali approda alla tv nel 1982 con La signora in giallo.

Se ne va a 96 come la nostra regina Elisabetta, che la ha preceduta di poco, e che la aveva nominata Dama, onorificenza importante del Paese in cui era nata e da cui aveva dovuto fuggire a causa della guerra