la rivoluzione comincia dal tuo armadio

No, non sto parlando del riordino (trovate qui sotto tutti i consigli per risolvere al meglio il scambio di stagione) ma del libro di una amica, Luisa Ciuni (con Marina Spadafora) che non potrebbe arrivare in un momento più perfetto. Ora che il virus ci costringe in casa ci rendiamo conto di quante siano le cose veramente necessarie, e gran parte di quello che abbiamo sugli scaffali e che pende dagli ometti non lo è. Parlando di abiti, oggi si vende il 400 per cento circa in più rispetto a vent’anni fa. Inoltre, se la maggior parte dei prezzi – cibo, casa, bollette, benzina – è salito, il costo dei vestiti, grazi anche alle grandi catene low cost, è sceso fino a livelli impensabili. Un po’ per questo, un po’ per una certa bulimia da shopping che quai tutte dobbiamo confessare e di cui ci siamo rese conto in queste settimane (la mia carta di credito si è rivolta a “Chi l’ha visto? per avere mie notizie) questo è il momento giusto per riflettere su moda, etica ed ecologia. Luisa scrive “Continue collezioni, continue novità, continui saldi hanno fortemente drogato tutto il mercato generando una grande banalizzazione del prodotto e una sua forte perdita di creatività e qualità, sia pure con le debite eccezioni. Di più: il ciclone ha scatenato una crescita spropositata della produzione e un’enormità di invenduto che va smaltito, in genere bruciato. E questo ha ingigantito il problema”. Oggi il virus ci presenta il conto di un utilizzo smodato della natura, dell’esserci dimenticati di essere animali ospiti di questo pianeta e non i padroni assoluti: e questo libro, ricco di dati e riflessioni, aiuta a capire che ancelle nostre scelte di moda, anche gli acquisti, ponderati o d’impulso possono fare la differenza per la vita di altri e per il pianeta.